Corriere della Sera - La Lettura

L’artista

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Michelange­lo Pistoletto (Biella, 25 giugno 1933: qui sopra) è uno degli esponenti di spicco dell’Arte Povera. Dagli anni Sessanta ha sviluppato originali soluzioni artistiche, sperimenta­ndo numerosi materiali e tecniche, con l’intento di coinvolger­e attivament­e lo spettatore all’interno della sua opera. Tra i lavori più celebri: Oggetti in meno (1966), Venere degli stracci (1967) e Mappamondo (1966-1968). Nel 1998 Pistoletto ha fondato, a Biella, il centro multicultu­rale e plurisetto­riale «Cittadella­rte-Fondazione Pistoletto» con lo scopo di connettere l’arte con tutti gli ambiti della società. Padre e figlio era il titolo della mostra curata da Alberto Fiz (2019) che a Biella (nelle sedi di Palazzo Gromo Losa e Cittadella­rte) e di Trivero (Casa Zegna) aveva analizzato il rapporto tra Pistoletto e il padre Ettore Pistoletto Olivero (18981982), anche lui artista L’opera La Habana. Persone in attesa (2015, serigrafia su acciaio inox super mirror 250 x 500 centimetri, courtesy Galleria Continua). Pistoletto aveva creato questa serie di quadri specchiant­i (che includono nell’opera lo spettatore stesso e l’ambiente circostant­e) su Cuba per la sua mostra al Museo Nazionale dell’Avana, inaugurata il 25 novembre 2016, il giorno della morte di Fidel Castro L’immagine Nella fotografia piccola: un’altra opera realizzata nella capitale cubana: Terzo Paradiso sul mare di fronte a L’Avana nel dicembre 2014 con i pescatori e i loro pescherecc­i

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