L’autore

Il francese Olivier Guez (Strasburgo, 1974) dopo gli studi a Sciences-Po Strasbourg e in seguito alla London School of Economics e al Collège d’Europe di Bruges, in Belgio, ha lavorato a lungo come giornalista indipendente per numerose testate francesi e internazionali. Tra il 2000 e il 2005, Guez ha seguito come reporter eventi in Europa centrale, America Latina, Medio Oriente. Il suo primo libro, un saggio scritto insieme a Frédéric Encel, si intitola La Grande Alliance. De la Tchétchénie à l’Irak, un nouvel ordre mondial

(Flammarion, 2003). La sua seconda opera è invece dedicata alla storia degli ebrei in Germania,

L’impossible retour. Une histoire des Juifs en Allemagne depuis 1945 (Fayard, 2007). Il suo terzo saggio è pubblicato anche in Italia, La caduta del muro

(Bompiani, 2009) ed è firmato con Jean-Marc Gonin. Poi, la svolta narrativa: l’esordio con il romanzo Les révolutions de Jacques Koskas (Belfond, 2014), quindi La scomparsa di Josef Mengele (2017, Neri Pozza, 2018), Prix Renaudot 2017. Un anno fa è uscito, sempre per Neri Pozza, il saggio-memoir calcistico Elogio della finta. Guez, tra l’altro, ha scritto per «la Lettura» #382 del 24 marzo 2019 Rotonda, il capitolo sulla Francia della serie Parole d’Europa