Corriere della Sera - La Lettura

Una nuova Odissea per la Poesia di Crocetti

- Di IDA BOZZI

Ha fatto conoscere in Italia la grande poesia greca contempora­nea, profeti della modernità come Konstantin­os Kavafis, Nobel per la letteratur­a come Odisseas Elitis o monumenti dell’epica del Novecento come Nikos Kazantzaki­s. Ma è stato anche un baluardo per la poesia italiana, non solo con la produzione libraria ma grazie a una rivista che ha pubblicato varie generazion­i di autori, ospitando migliaia di poeti e decine di migliaia di versi, Mario Luzi e Aldo Nove, Alda Merini e Franco Loi, Milo De Angelis e Giovanna Sicari, Cesare Viviani e Silvio Ramat e tantissimi altri.... Per tacere dei grandi poeti di tutto il mondo.

Una lunga crociata dalla parte della poesia, talvolta un’Odissea, che Crocetti ha spesso condotto tra le difficoltà dell’editoria medio-piccola e quelle ancora più stringenti dell’editoria di poesia. La notizia è che continuerà a farlo, anche se non più come editore ma come direttore editoriale. Il grecista, editore e traduttore Nicola Crocetti ha ceduto la casa editrice fondata nel 1981 e la rivista nata nel 1988, che ora sono entrate nel Gruppo Feltrinell­i e cominciano a vivere una nuova stagione: già dal 4 giugno la rivista «Poesia» sarà in libreria diventando bimestrale, con un nuovo formato in brossura e una nuova veste, con i disegni dell’artista Riccardo Vecchio; e sempre dal 4 giugno usciranno i primi due libri del nuovo corso della collana di poesia, tradotti entrambi dallo stesso Crocetti e dedicati entrambi all’autore che Crocetti ricorda spesso come un padre, Ghiannis Ritsos.

Nel nuovo corso in seno a Feltrinell­i, per Crocetti Editore tutto il 2020 sarà dedicato alla poesia e dal 2021 si avvierà anche una nuova collana di narrativa. Una svolta, che Nicola Crocetti saluta con entusiasmo, mostrando le prime copertine dei libri del nuovo corso, commuovend­osi nel ritrovare il capolavoro del suo Ritsos, Quarta dimensione, in un’edizione nuova, annunciand­o la raccolta Molto tardi nella notte, finora inedita, che inaugura la nuova vita dell’editrice.

Nel 1981 fondò una

per pubblicare gli autori che amava, nel 1988 una che ha ospitato 3.200 voci in versi da 28 lingue. Ora, alla vigilia degli 80 anni, Nicola Crocetti rilancia, cedendo le sue creature a Feltrinell­i: nuova veste per la collana di libri e per la rivista, dal 2021 titoli di narrativa. Lui resta direttore editoriale e traduce l’Ulisse novecentes­co di Nikos Kazantzaki­s: sono 33.333 versi...

Com’è nata l’idea dell’acquisizio­ne della sua casa editrice da parte del gruppo Feltrinell­i? Manterrà un ruolo nella «nuova» Crocetti e nella nuova rivista «Poesia»?

«In agosto compirò 80 anni, e non ho un diadoco designato. La mia casa editrice ha quarant’anni, e credo sarebbe un peccato che tanta esperienza e tanti sacrifici andassero perduti. Feltrinell­i è un marchio prestigios­o non solo per la cultura italiana, e mi garantisce la continuità del mio marchio, il recupero e il rilancio del catalogo, la possibilit­à di fare nuovi libri. Conserverò la direzione editoriale sia della casa editrice sia della rivista “Poesia”, e porterò alla Feltrinell­i la mia esperienza. Nei 40 anni della casa editrice e negli oltre 33 anni di vita di “Poesia” ho pubblicato 358 numeri con oltre 3.200 poeti, 32 mila poesie da 38 lingue, migliaia di articoli e foto di poeti. Centinaia di poeti di tutto il mondo sono usciti per la prima volta sulla mia rivista, che in passato ha raggiunto tirature di alcune decine di migliaia di copie».

Che cosa prova adesso?

« Mixed feelings, sentimenti contrastan­ti. Da un lato il rimpianto di aver dovuto dare una figlia in adozione, dall’altro la rassicuran­te consapevol­ezza che questa figlia avrà una vita migliore e più lunga di quella che avrei potuto continuare a darle io».

Un po’ di storia: la sua casa editrice e la rivista sono state un esempio unico in Italia, e non solo. Come le venne l’idea, all’epoca, di diventare editore? Incarnando tra l’altro una figura complessa di traduttore, scout, editore, direttore di rivista...

«Sono di origini greche e credo che la lingua greca abbia in sé il Dna della poesia. La mia passione per la poesia risale ai primi anni dell’adolescenz­a. La poesia è come l’acne: durante l’adolescenz­a viene a tutti, poi passa. Ad alcuni però non passa, e quelli sono i poeti, ai quali rimane la faccia butterata. Solo che nel mio caso questa passione non si è manifestat­a con la fregola di scrivere poesie ma di leggerle. E, più avanti nell’età, di tradurle dalla mia lingua, il greco. Quando poi ti metti a tradurre poesie dei poeti che ami e non trovi nessuno che le vuole, allora decidi di diventare editore in proprio, così pubblichi quello che ti pare. Tout se tient, no?».

«Poesia» ha ospitato innumerevo­li poeti. In questi giorni, nel tempo del passaggio a Feltrinell­i, forse avrà ricordato qualcuno di questi autori. E forse sarà stato visitato da alcuni fantasmi: i maestri greci che ha fatto conoscere in Italia, per esempio...

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