Corriere della Sera - La Lettura
Il teatro della famiglia e dei legami
Vittorio Gassman visto da (molto) vicino. Il ritratto di un gigante della scena nell’inedito racconto dei figli, nati da quattro donne diverse: Paola, la primogenita appena diventata bisnonna (il bimbo è nato in Giappone e si chiama Alessandro), Vittorio la ebbe da Nora Ricci, figlia d’arte; Vittoria l’«americana», che il «Corriere della Sera» mai aveva intervistato, ha due lauree, sua madre era un’attrice premio Oscar, Shelley Winters; Alessandro, figlio di Julyette Maniel, creativo e introverso, è attore e gode di molta popolarità; poi l’«intellettuale» e riflessivo Jacopo di cui Diletta D’Andrea è madre, come lo è di Emanuele, figlio di Luciano Salce, ironico come il padre: «Sono un salciano dall’eloquio gassmanizzato». Gassman conobbe Diletta nel 1968 e la sposò nel 1970: in queste pagine pubblichiamo una poesia inedita che Vittorio, due anni prima di morire, le dedicò nel giorno del suo compleanno: «Io che (nessuno più di te lo sa)/ son delicato come un bimbo esangue». Nei ricordi di Jacopo prevale la spensieratezza dei giochi che faceva da bambino col papà, ma è lui che ha vissuto al suo fianco la depressione, e ricorda come Vittorio visse, a 14 anni, il funerale del padre tedesco: «Nella cerimonia si sentì attore, il protagonista della tragedia, fu il primo momento in cui era visto. Io al funerale di papà ebbi una reazione opposta, tale era il dolore interiorizzato». Era un genitore poeta, prima di essere un grande attore, un grande intellettuale. Alessandro ricorda le feste del generone romano, dove il padre s’annoiava, beveva e una volta cadendo all’indietro da un puff ruppe oggetti preziosi, si alzò di scatto e disse baldanzoso: «Rispondo di tutto io». Abbiamo posto una domanda eguale a tutti i figli: perché ogni volta Vittorio voleva risposarsi? Risposta: ce lo siamo chiesti anche noi. È uno dei segreti di un uomo monumentale e fragile. Forse era il rispetto delle regole, tedesco anche in questo.
Parlano i quattro e il figlio della moglie Diletta: un ritratto a cinque voci