Corriere della Sera - La Lettura

La pittura scoprì le Dolomiti e mise le guglie in posa

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Intorno alla metà dell’Ottocento nasce la fascinazio­ne per la montagna come luogo da esplorare, scoprire e raccontare. Non più semplice luogo fisico, geografica­mente remoto, ma di più. È proprio in questo periodo che l’alpinismo si trasforma in sport a tutti gli effetti e le Dolomiti rappresent­ano uno dei luoghi di richiamo per gli appassiona­ti di montagna. La mostra II Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto, Treviso (fino all’8 dicembre; mostramont­agna.it), racconta proprio questo momento storico di svolta nella percezione delle Dolomiti e dell’improvviso interesse per questi luoghi da parte di molti artisti che sentono il bisogno di ritrarre luoghi, luci e colori ai quali non si era ancora abituati. In mostra opere di Ciardi, Salviati, Compton, Ugo Flumiani (sopra: Grotte di San Canziano. La Grotta Michelange­lo, primo quarto del XX secolo, particolar­e) ma anche un focus su Irene Pigatti, prima alpinista donna italiana, oltre a una selezione di manifesti d’epoca. (maurizio francescon­i)

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