Corriere della Sera - La Lettura
Lo zar del mare prende il largo
Ivan Aivazovsky, ricco e famoso, nell’Ottocento fu amico di Gogol’ e venne criticato da Dostoevskij. Dipingeva quasi solo flutti e oceani. Ora una sua «Veduta» ha ottenuto il record delle aste
Un dipinto di Ivan Aivazovsky ha clamorosamente superato il precedente record stabilito in un’asta online di opere d’arte. È successo lo scorso 2 giugno nel corso di una vendita Sotheby’s, la prima dedicata alla sola pittura russa battuta esclusivamente in rete. La sua monumentale Veduta della baia di Napoli del 1878 è stata infatti aggiudicata per 2.295.000 sterline (2.563.501 euro) raddoppiando, in pratica, la stima di prevista. L’impennata delle vendite da remoto durante il lockdown è un dato accertato, ma questa davvero sorprendente aggiudicazione punta i riflettori su un artista poco noto al grande pubblico (e, insieme a lui, su un gruppo di pittori russi ancora poco conosciuti in Occidente, da Igor Obrosov a Petr Petrovich Konchalovsky).
Aivazovsky, a dispetto della sua produzione di quasi 6 mila opere, della monotona varietà dei temi dipinti, della sempre non eccelsa qualità delle sue tele e dello stile rimasto immutato per oltre 50 anni, si conferma infatti uno dei più importanti e quotati pittori russi. Le prerogative della sua pittura sono in realtà poco comprensibili per il nostro gusto estetico e commerciale, mentre evidentemente costituiscono un pregio quando l’asta si rivolge a una clientela russa più giovane, in cerca di opere storicizzate, facilmente riconoscibili e idonee all’acquisto impulsivo e competitivo del mercato online.
Questa Veduta della Baia di Napoli, lunga oltre due metri, è stata dipinta in piena maturità, dunque lontano dagli anni del suo viaggio in Italia. Ivan dipingeva infatti a memoria e proprio per questo sarà poi contestato dai pittori che già in quegli anni cercavano il realismo e la pittura en plein air. La Veduta non è dunque strettamente fedele al suo titolo, in molti hanno addirittura ravvisato la Crimea, ma riunisce perfettamente gli elementi che lo hanno reso celebre. Prima fra tutti la tipica interpretazione del mare traslucido e trasparente e quindi la luce diffusa, calda e meridionale, che occupa buona parte del dipinto, come se lo sguardo del pittore si fosse smarrito nell’ampia e struggente bellezza del tramonto.
Ma chi era in realtà Ivan Konstantinovic Aivazovsky? Personaggio dal carattere fiero ma contraddittorio, non particolarmente colto ma molto ben introdotto socialmente e politicamente, è stato descritto da Cechov nel 1888, come «un vecchietto arzillo, un ibrido tra un benevolo armeno e uno schizzinoso gerarca... che non ha mai letto un libro». Nato nel 1817 a Feodosia, in Crimea, da una modesta famiglia di mercanti armeni, oggi è