Corriere della Sera - La Lettura
In memoria di Giulio Giorello
Aveva una versatilità che sorprendeva, capace di spaziare dalle scienze alla letteratura al fumetto; una capacità di lavoro che stupiva, autore di decine di libri e centinaia di articoli; una disponibilità all’ascolto che commuoveva. A un mese dalla scomparsa ricordiamo un’intelligenza rara e un amico instancabile. Il suo pensiero ci accompagnerà sempre, lui ci mancherà tantissimo
Un sorriso indagatore e giocoso
Il 30 aprile 2006 uscì sul «Corriere» un’intervista a Giulio Giorello sulla medicina moderna. Da una parte ne lodava le conquiste, dall’altra ne segnalava gli eccessi, con il rischio di ridurre la vita a «una sequenza di malattie». Per evitarlo, diceva, «bisogna recuperare il gusto della pienezza del vivere, che comprende anche disagi e problemi».
Con quello spirito Giorello aveva affrontato e superato la prova del Covid-19, ma il fisico ne era uscito debilitato. Ha ceduto il 15 giugno scorso, tre giorni dopo il matrimonio con la compagna Roberta Pelachin. È terminata così una vita davvero piena: di amici, di idee, di curiosità, di interessi raffinati e di passioni vicine a quelle del grande pubblico. La regola di Giulio era spendersi a tutto campo, esplorare nuovi territori del sapere, esercitare fino in fondo la libertà umana, consapevole di dover pagare i prezzi che la nostra fragilità impone.
C’era sempre un confine da varcare per Giorello. Lo testimoniano i contributi che abbiamo raccolto per ricordarlo a un mese dalla scomparsa. In ciascuno troviamo aspetti della personalità poliedrica che lo rendeva tanto prezioso per «la Lettura». Capace di esercitarsi sui problemi matematici come sul fumetto o sulla letteratura irlandese. Disposto a dialogare sul senso del mondo e sulla fede, ma anche sugli assilli quotidiani delle nuove generazioni. Era il nostro jolly, nel senso che potevamo affidargli i compiti più vari, ma anche nel senso che con la sua indole indagatrice e al tempo stesso giocosa (che traspare nel commovente scatto di Ferdinando Scianna pubblicato qui accanto) metteva a suo agio qualsiasi interlocutore.
Poi ci sono i suoi libri: il manifesto laico Di nessuna chiesa, ora riproposto da Raffaello Cortina. E quelli che non ha fatto in tempo a terminare: La filosofia di Tex, in uscita per Mimesis; il dialogo tra arte e scienza con Vittorio Sgarbi per La nave di Teseo; quello sulla democrazia che Edoardo Boncinelli annuncia nel suo ricordo. Grazie ad essi il pensiero di Giorello resterà con noi. Ma ci mancherà lui, tantissimo. (antonio carioti)