Corriere della Sera - La Lettura

Resa dei conti in 90 m2: distanziam­ento di una coppia

- Di GIULIA ZIINO

Si litiga, di brutto. Come in qualunque matrimonio che finisca malamente, come in qualunque coppia che si lasci dopo dodici anni insieme e un tradimento. Volano gli stracci e le recriminaz­ioni. Ma c’è un particolar­e che rende tutto nuovo, ed è la quarantena. Sembra strano leggere già in un libro, stampate nero su bianco, esperienze che abbiamo vissuto, tutti, solo pochi mesi fa, piccole abitudini che abbiamo imparato a conoscere in un attimo e l’attimo dopo stavano già sparendo (speriamo per sempre): il lockdown, il bollettino serale dei contagi, le telefonate preoccupat­e con gli amici. Ma che la pandemia entrasse nella narrativa era inevitabil­e: qui, in questo 14 giorni (sottotitol­o semplice: Una storia d’amore) lo fa diventando lo sfondo, e il motore segreto, di una piccola commedia umana appena uscita per La nave di Teseo. L’hanno scritta, insieme, Ivan Cotroneo e Monica Rametta, che, in coppia, hanno già scritto tanto, ma mai un romanzo: serie tv che hanno fatto successo — Tutti pazzi per amore, per dire, ma anche Una grande famiglia, La compagnia del cigno, Sirene — e film — La kryptonite nella borsa, Un bacio.

I fatti: siamo a Roma, Monteverde Vecchio, in un appartamen­to di novanta metri quadrati, «è la mattina di un lunedì di marzo dell’anno 2020, e sono le 9 e 37». Marta e Lorenzo, quarant’anni passati da un po’, sposati da 12, sono in crisi nera. Lui ha un’amante, Alessia, che lo aspetta a Parigi ma si intuisce che il tradimento non è il solo problema della coppia. Litigate, incomprens­ioni, il tempo che passa e ti cambia senza farti ritrovare. Marta e Lorenzo sono arrivati al punto di rottura, la valigia di lui è già pronta all’ingresso. Ci si mette di mezzo il destino, che in certi casi ha la forma di un tampone fatto da una collega di studio risultata positiva al coronaviru­s e la voce di un medico di base: «Per quattordic­i giorni dovrete stare in isolamento a casa... insomma, non si tratta di una scelta, dovete rimanere in casa per legge. Ci sono conseguenz­e penali se uscite mentre siete in quarantena».

Chiusi dentro, per precauzion­e: la collega potrebbe aver contagiato Marta, e Marta potrebbe aver contagiato Lorenzo. «Ovviamente potete stare insieme, non c’è bisogno che vi chiudiate in due stanze diverse, visto che negli ultimi giorni siete stati in intimità». «Sì, il massimo dell’intimità in questi ultimi giorni è stato quando la signora mi ha sputato addosso». Per dire. Marito e (quasi ex) moglie non si risparmian­o qualche gestaccio, persino uno sputo. Ma i colpi bassi veri se li lanciano a parole: battute che tagliano, accuse. Ma siamo in lockdown, e mentre si litiga si fa la spesa online, per non rischiare di perdere l’attimo buono: «Abbiamo otto minuti di tempo, poi il carrello si svuota e dobbiamo ricomincia­re. Allora, cosa prendo?». Lanci di accuse reciproche, scarichi di colpa, insofferen­za. «Due buste di salmone. Del prosciutto? Buttiamoci sugli insaccati, ci scoppierà il colesterol­o ma almeno nessuno dovrà

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