Corriere della Sera - La Lettura
Gli scatti dell’Africa insieme fanno un film
Nel corso del Novecento, il concetto di avanguardia è apparso come una prerogativa dell’Occidente. Al principio del nuovo millennio, la nostra «supremazia» è entrata in crisi e ci si pone in ascolto di modalità linguistiche che giungono da territori altri. In primo luogo, dall’Africa. Questa ridefinizione è all’origine di uno splendido volume di Ekow Eshun, L’Africa del XXI
secolo (traduzione di Mario Capello, Einaudi, pp. 272, € 70), che riunisce i lavori di fotografi africani dell’ultima generazione, impegnati a farsi interpreti della cultura del continente sentito anche come spazio dell’anima, di cui si vogliono catturare i paradossi, le complessità. Nell’affrontare le questioni di genere, la sessualità e l’identità, i vari scatti sono come i tanti fermo-immagine di un quasi-film.