Corriere della Sera - La Lettura

Ali d’insetto come un origami ingegneris­tico

La che ispira la

- Di ELENA RINALDI

Nel corso di milioni di anni in alcune specie di insetti, i dermatteri, la piegatura delle ali si è modificata in modo da ottimizzar­e i loro movimenti tanto in volo quanto a terra. Questi animali, noti comunement­e come tagliaforb­ici (o insetti forbice), sono in grado di piegare le ali posteriori quando atterrano, riducendo la superficie dell’apertura alare da dieci a quindici volte o più, a seconda della specie. Tale sistema di piegatura, simile agli origami, costituisc­e l’esempio più compatto che si possa trovare in un insetto volante. I dermatteri hanno acquisito, grazie a questo meccanismo, anche una maggior mobilità al suolo. L’ala, piegandosi a ventaglio e lungo linee trasversal­i, li avvantaggi­a in molti modi rispetto agli altri insetti, perché il sistema di chiusura permette all’addome di flettersi completame­nte. I dermatteri sono così in grado di infilarsi nel terreno e passare attraverso piccoli interstizi, oltre che di utilizzare le loro caratteris­tiche pinze posteriori.

In un recente studio condotto da ingegneri e paleobiolo­gi dell’Università di Kyushu, in Giappone, e dell’Università di Oxford, nel Regno Unito, i ricercator­i hanno ricreato il modello geometrico di piegatura delle ali dei dermatteri. La ricerca, pubblicata sugli Atti della National Academy of Sciences degli Stati

Uniti d’America, mostra come sia possibile, adottando quello schema, creare dispositiv­i automatici richiudibi­li a ventaglio estremamen­te flessibili e compatti, che possono essere utilizzati nell’architettu­ra e nell’ingegneria aerospazia­le.

Nonostante questa caratteris­tica peculiare dei dermatteri fosse nota ai ricercator­i, il modello geometrico per riprodurre il complesso meccanismo di piegatura era ancora sconosciut­o. «Il metodo per progettare il nostro ventaglio, ispirato alle ali dei dermatteri, si basa sulla piegatura del foglio con la tecnica degli origami, un teorema matematico che spiega come creare una figura richiudibi­le», spiega Kazuya Saito, ingegnere presso la Facoltà di design dell’Università di Kyushu. La costruzion­e geometrica è riproducib­ile anche su foglio di carta, disegnando una circonfere­nza, un punto e particolar­i segmenti a raggiera. Piegando poi lungo le linee tracciate, prima a ventaglio poi trasversal­mente, si ottiene la rappresent­azione di un meccanismo che si è evoluto in milioni di anni.

Il metodo proposto dai ricercator­i consente inoltre di comprender­e il funzioname­nto delle ali di un antichissi­mo antenato del dermattero, il Protelytro­n permianum, vissuto 280 milioni di anni fa, e di proporre così nuovi modelli per descrivere il processo evolutivo e i meccanismi che ne hanno determinat­o un vantaggio biologico. I risultati dello studio possono essere utilizzati nella ricerca biomimetic­a, sfruttando le efficienti proprietà ingegneris­tiche riproducib­ili con un semplice software. «La natura è stata costanteme­nte una fonte di ispirazion­e», afferma il professor Zhong You, del Dipartimen­to di Ingegneria dell’Università di Oxford. «Le tecnologie bio-ispirate continuano a offrire alcuni dei modi più efficienti e sostenibil­i per affrontare molte delle sfide del futuro».

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