Corriere della Sera - La Lettura
Fuori dal letargo forzato sotto le Alpi palcoscenico all’aperto fino a ottobre
Alberto Folchini è uno dei «capitani coraggiosi» del Teatro Cristallo a Bolzano. Nella roccaforte della cultura italiana nel capoluogo altoatesino , Folchini è uno dei tecnici che ha abbandonato per ultimo il palcoscenico, del quale è responsabile, quando è scattato l’allarme del coronavirus lo scorso marzo. «Coraggiosi non so, fortunati di sicuro. Noi dipendenti del Cristallo — ragiona Folchini — in questo momento di difficoltà generale per il mondo dello spettacolo siamo stati molto fortunati perché appena è stato possibile ci siamo rimessi al lavoro a pieno regime». Al Cristallo non si sono fermati un attimo mentre si profilava l’uscita dal lockdown. Ancora Folchini: «Stiamo chiudendo i lavori di manutenzione e miglioramento. E si è concluso il bando per una serie di spettacoli all’aperto sparsi per Bolzano. Dal 10 luglio abbiamo avviato l’allestimento del primo, dedicato a Gianni
Rodari». Del secondo saranno protagoniste le suggestioni felliniane il 24, 26 e 28 agosto, poi toccherà a Luis Sepùlveda. «Con tutte queste repliche in programma — dice ancora il responsabile di palcoscenico della sala bolzanina — contiamo di non fermarci fino ai primi di ottobre, quando la stagione teatrale ripartirà, sia pure con i protocolli anti coronavirus». Ma dove batte il cuore di Folchini? «Esattamente nel palcoscenico, è lì che si concentra l’attenzione del pubblico e delle compagnie ospiti perché è il nostro biglietto da visita. E lì continuerò a fare il mio lavoro, collaudato ma sempre pieno di sorprese». In attesa, chissà, che il teatro produca in futuro anche spettacoli in proprio.