Corriere della Sera - La Lettura

Pesci che scappano dall’acquario

- Dei PINGUINI TATTICI NUCLEARI

La vita di una persona, o se preferite l’anima, altro non è che un insieme di storie, reali o inventate che siano. Il grande scrittore Terry Pratchett sosteneva che «le storie inventate di solito tendono a infastidir­e quelle vere», e io sono d’accordo. Dentro di me ci sono parecchie storie vere: quelle d’amore sbocciato, quelle d’amicizie tradite, quelle di pugni stretti.

Queste vagano come pesci rossi all’interno di un acquario, vorrebbero uscire ma non trovano (quasi) mai le giuste acque e le giuste condizioni. Sono storie piccole e timide, ma terribilme­nte importanti, e sanno bene che una volta fuori il mondo potrebbe mangiarle. Poi ci sono le storie finte: quelle di storie d’amore immaginate, di amicizie sognate, di carezze non date. Quelle storie sono squali, e in quanto squali predatori.

Bisogna stare attenti con la propria vita, o se preferite anima: quando i pesci rossi vengono tutti mangiati non si capisce più chi si è, quando gli squali muoiono di fame non si capisce più chi si vorrebbe essere. Devi mantenere l’equilibrio, lasciando uscire ogni tanto qualcosa dall’acquario. E questo lo si fa in tanti modi diversi.

Nel mio caso, quando un pesce riesce a scappare dall’acquario dei miei pensieri, termina la sua vita da pesce e incomincia la sua nuova vita. Da canzone.

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