Corriere della Sera - La Lettura
A Ischia si studia l’acidità dei mari
schia è un laboratorio naturale per lo studio dell’acidificazione dei mari». A raccontarlo per immagini è Pasquale Vassallo, biologo marino e fotografo subacqueo. Il fenomeno è semplice: circa il 30% della produzione al mondo di CO2 viene assorbita dagli oceani che la trasformano in acido carbonico, elemento fondamentale per mantenere stabile il pH del mare e per la vita di alcune specie come coralli e mitili. La produzione eccessiva di CO2 altera la composizione del pH dei mari e il biosistema subisce ripercussioni a cascata. L’interesse della comunità scientifica nasce quando è stato evidente che negli ultimi 200 anni il pH dei mari si è abbassato dello 0,1% rendendone più acida la composizione, a fronte dei precedenti 55 milioni di anni durante i quali il pH degli oceani è rimasto inalterato: l’ipotesi probabile, preoccupante, è che nel 2100 la concentrazione di CO2 nell’atmosfera raddoppierà. «Le immagini — continua Vassallo — hanno supportato nel 2016 il progetto Windows to the Future diretto dalle ricercatrici Maria Cristina Gambi e Nuria Teixido, capitanato dalla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli con istituti di ricerca internazionali e finanziato dalla National Geographic Society. Il progetto ha permesso di approfondire la ricerca avviata nel 2006 dalla stessa Stazione zoologica e di ampliare i siti studio a Ischia. Oggi i 5 laboratori naturali sono utilizzati per individuare gli elementi grazie ai quali alcuni organismi resistono all’acidificazione come la pianta marina Posidonia oceanica». Questi organismi utilizzano la CO2 per produrre ossigeno mitigando l’abbassamento del pH oceanico.