Corriere della Sera - La Lettura
Un ristagno di pace violenta
Il mare «lo vedo come un corpo infinito e potente, che nonostante la sua capacità distruttiva sopporta generosamente la debole e arrogante avventura umana. Il mare è un ristagno di pace violenta: all’improvviso avvertiamo accanto a noi la presenza di una minaccia». Luis Sepúlveda ne Il mondo alla fine del mondo tradotto da Ilide Carmignani (Guanda, 2019). Inseguendo la nave fantasma Nishin Maru, per le balene.