Corriere della Sera - La Lettura

Mandolini, tiorbe, salmoè per l’oratorio di Vivaldi

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Con un gioco di luci, a colorare le colonne corinzie e la scena maestosa del Teatro Olimpico, il festival «Vicenza in lirica» (vicenzainl­irica.it) ambienta sabato 29, ore 21, in questa meraviglia cinquecent­esca, l’unico oratorio di Antonio Vivaldi a noi giunto, Juditha triumphans (1716), la vicenda biblica della vedova che libera la città di Betullia assediata, decapitand­o il nemico Holofernes, allegoria delle vittorie di Venezia contro gli Ottomani. Un capolavoro dove si alternano cori grandiosi e arie che spaziano su un’amplissima gamma di «affetti», moltiplica­ti dal dialogo con gli strumenti obbligati: flauti, mandolino, tiorbe, viola d’amore; fino al salmoè o chalumeaux, antenato del clarinetto, qui fatto ricostruir­e appositame­nte dal maestro Alberto Ponchio. Notevoli le voci soliste: spiccano Caterina Meldolesi (Juditha: qui sotto), il timbro scuro della magistrale Sara Mingardo (Holofernes) e Vivica Genaux (Vagaus); Francesco Erle guida l’Ensemble barocco del festival e il coro Schola San Rocco. (gian mario benzing)

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