Corriere della Sera - La Lettura
Matusalemme è una testuggine
Sapere quanto vivrà un animale che vogliamo tenerci in casa, o in giardino, è importante. Ci sono infatti discrete possibilità che ci sopravviva e che passi in eredità ai discendenti. Se poi decidiamo di allevare un elefante o certe specie di coccodrillo e tartaruga, l’eventualità (sconsigliata) diventa una certezza. Meglio non togliersi il capriccio: sottrarre piante e animali esotici ai loro ambienti, per poi magari rilasciarli quando non riusciamo più a tenerli, è una delle principali cause di diffusione di specie invasive che devastano gli ecosistemi.
In cattività i mammiferi tendono a vivere più a lungo, soprattutto i più piccoli, perché protetti dai predatori, dalle malattie e dagli accidenti della vita selvatica. Si tratta però della durata della vita, non della sua qualità. Esistono animali che anche in libertà raggiungono età considerevoli e per noi inarrivabili: lo squalo della Groenlandia supera i 400 anni, la vongola artica i 500 anni, alcune balene i due secoli, per non dire di coralli, meduse e tardigradi.
Sulle tartarughe fioriscono leggende che le vogliono capaci di vivere più di tre secoli, grazie al loro metabolismo lento. Per certo sappiamo che le grandi testuggini delle Seychelles e delle Galápagos hanno un’aspettativa di vita, in cattività, che può spingersi tra i 150 e i 200 anni. George il solitario, ultimo rappresentante della specie endemica dell’isola di Pinta alle Galápagos, morì nel 2012 a circa cento anni.
Si stima che la testuggine Jonathan delle Seychelles, trasferita sull’isola di Sant’Elena nel 1882, abbia 187 anni: è la più vecchia di tutte.
Anche le comuni tartarughe scatola non scherzano: sono rettili nordamericani onnivori che in natura vivono fra i 35 e i 40 anni in media. Prendono il nome dalla saggia abitudine di rinchiudersi a scatola se minacciate da un predatore o importunate dai curiosi. Quando nascono in cattività e sono davvero ben tenute, possono talvolta (raramente) varcare il secolo.
Alcune specie sono minacciate e comunque non sono animali da compagnia, quindi è bene che restino libere nel loro ecosistema. Vivranno un po’ meno, ma nelle terre native in cui si sono evolute.