Corriere della Sera - La Lettura
SENZA VENTO A VELE SPIEGATE
Per giorni sono uscito sul terrazzo di casa mia per vederlo, giungendo a considerarlo un appuntamento quotidiano, quasi una sorta di buon augurio. Fu un caso, se poi esiste, a farmelo notare. Accadde in un primo pomeriggio di febbraio. Non c’era un filo di vento sul lago, eppure quel velista, forse con l’ausilio di un motore o forse semplicemente remando, stava raggiungendo il centro del lago.
L’assenza di altre imbarcazioni ne faceva risaltare ancora di più la solitudine nella pianura dell’acqua, ma anche la precisa intenzione di raggiungere uno scopo. Quale non lo potevo certo sapere, e tuttavia nulla mi impediva di immaginarlo. In ogni caso non persi tempo pensando solo a un’uscita nella speranza che si alzasse un poco di aria: vana peraltro, poiché quel giorno il lago restò piatto come una tavola. Ma quando anche il pomeriggio successivo lo vidi di nuovo ripartire dalla riva nonostante la perniciosa bonaccia mi dissi che forse la speranza che un po’ di
Me ne incuriosii sempre di più, non perdendo nemmeno una delle sue uscite, e guardandolo lungamente per affidargli un significato che desse un senso al tempo che passavo a osservarlo. Fu la gioia del silenzio quello che mi affascinò più di altri. Guadagnare, che ci fosse vento o meno, quella lontananza dalla riva che gli permettesse di lasciarsi alle spalle i rumori terrestri, avvicinandosi al mondo del silenzio quasi assoluto, rotto solo dallo sciacquio dell’acqua e da qualche grido di gabbiano. Un silenzio che per me era invece incontaminato, proiettando quella barca nella lontananza dell’immaginario e guardandola come fosse il frammento di un film muto.
Tutto ciò accadeva prima, prima che il lago ridiventasse padrone di sé stesso, prima che partecipasse anche lui alla costruzione di un silenzio assoluto che forse quel velista solitario cercava o di cui io solo gli ho attribuito la ricerca. Quale che sia la risposta mi piacerebbe che fosse lui a darmela. Prima o poi mi deciderò a farlo. Magari aspettandolo al rientro adesso che ha ricominciato a uscire, che soffi o meno il vento, innalzando comunque le vele bianche di Teseo.