Corriere della Sera - La Lettura
La Terra soffre come le persone
Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo vincitore di due «Laurence Olivier», porta in Piemonte tre assolo ispirati allo tsunami affettivo del lockdown. A partire dal rapporto tra umanità e natura. E poi grande spazio alla creatività italiana e a quella femminile
«Ognuno sa di avere sperimentato qualcosa di unico. Un risveglio che ci mostra quanto gli esseri umani siano strettamente connessi. Noi artisti — sempre in cerca di soluzioni per noi stessi e per i nostri collaboratori — siamo scesi a patti con questa realtà in modi diversi. Anche se economicamente è stato molto difficile — anch’io ho dovuto cancellare grossi impegni e rimandare progetti — abbiamo sperimentato un trauma che ha innescato un approccio molto più radicale ai nostri linguaggi e ci porta dritti al punto. Per me questo processo ha condotto a una nuova scoperta dell’intimità, creativa e personale». Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo di fama planetaria e artista associato di Torinodanza, racconta il volo incerto della danza nell’era del coronavirus, tema su cui gli artisti attesi al festival piemontese offriranno visioni estreme e travolgenti inquietudini presagite sorprendentemente dal sottotitolo Dance Me to the End of Love, preso in prestito dall’omonima canzone di Leonard Cohen nelle ultime edizioni della manifestazione.
«La pandemia — afferma Cherkaoui (Anversa, Belgio, 1976) — ha rifocalizzato il mio lavoro sul desiderio di vicinanza. In Belgio, durante il lockdown, ci è stato permesso di frequentare solo cinque persone in una sorta di bolla affettiva che ci ha costretto a decidere quali persone della nostra famiglia abbracciare e quali tenere a distanza. Una scelta che può sconvolgere».
Da questa sofferta dimensione di esclusività, il coreografo belga-marocchino insignito di due Laurence Olivier Award ha tratto ispirazione per realizzare tre video di quattro minuti (pensati per i social media e interpretati da uno o due danzatori al massimo) e per rimodulare tre assolo che compongono la serata 3S, dedicata espressamente a Torinodanza dove debutterà in prima nazionale, il 26 e 27 settembre al Teatro Carignano del capoluogo piemontese, con i danzatori Kazutomi «Tsuki» Kozuki, Nicola Leahey, Michael Munos e le cantanti Tsubasa Hori, Patrizia Bovi e Ghalia Benali. «I tre “soli” — spiega l’autore — insistono su alcuni aspetti difficili con i quali siamo venuti in contatto in questo periodo. Innanzitutto, il nostro rapporto con la morte: l’impatto sociale del Covid-19 è stato un profondo ri