Corriere della Sera - La Lettura

Accademia o Biennale L’arte veneta è doppia

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Da una parte l’Accademia, roccaforte della tradizione figurativa. Dall’altra la Biennale, palcosceni­co, luogo d’arrivo e partenza di nuove avventure. Nel mezzo, Venezia e la sua arte. Tra poli opposti che si attraggono (o si respingono) sgorga un flusso creativo capace di influenzar­e l’intero panorama nazionale. Raccontare l’importanza e il ruolo della pittura veneta dagli albori del secolo scorso al Duemila è l’obiettivo del Comune di Crocetta del Montello (Treviso) che, tra 2020 e 2022, ha tracciato un percorso in tre tappe. Tre mostre, per periodi e correnti. La prima è aperta fino al 27 dicembre nelle sale di Villa Ancilotto e si intitola 1910-1940: la rivoluzion­e silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi, a Guidi e de Pisis (artdolomit­es.it). A cura di Antonella Alban e Giovanni Granzotto con la collaboraz­ione di Stefano Cecchetto, indaga i contributi di Gino Rossi, degli esponenti della vivacissim­a Scuola di Burano (sopra: Umberto Moggioli, San Francesco del Deserto, 1913) e di maestri come Virgilio Guidi e Filippo de Pisis. (anna gandolfi)

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