Corriere della Sera - La Lettura
Stazione spaziale, le foto in orbita
Lo spazio misura la sete di conoscenza, i limiti e la determinazione umani. A poche settimane dal ventesimo anniversario dei soggiorni sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), abitata in continuità dal 2 novembre 2000, lo sottolinea un lavoro dell’astronauta Paolo Nespoli (sotto) e di Roland Miller, fotografo della Nasa. Si tratta del volume Interior Space. A Visual Exploration of the International Space Station (Damiani Editore, pp. 192, 50, in inglese), in cui sono raccolte 121 foto scattate in orbita. Il libro non si limita a celebrare la Iss: come testimoniano diversi interventi — fra cui quelli dell’ex vicedirettrice della
Nasa, Dava Newman, e dell’archeologa Alice Gorman — la lunga permanenza sulla Iss è occasione per conoscere il graduale adattamento dell’uomo a una casa diversa dalla
Terra. Il libro è anche un’opera di space archaeology («archeologia spaziale»), l’unico modo per conservare traccia di artefatti destinati a disintegrarsi in tempi brevi. Nel 2024 la stazione, che il 22 settembre ha effettuato per la terza volta in un anno una manovra per evitare la possibile collisione con un detrito spaziale, chiuderà il suo ciclo e sarà abbandonata; nel 2028 verrà in parte distrutta. (In alto: la copertina del libro in cui è riprodotto uno scatto di Nespoli dalla Cupola della Stazione spaziale, ovvero la «finestra» panoramica che si affaccia sulla Terra. Nella foto grande: un altro scatto di Nespoli, extra rispetto al libro, di un passaggio notturno sopra l’Italia. Altre immagini nelle prossime due pagine).