Corriere della Sera - La Lettura

«Non è soltanto populismo Chiamiamol­a ultradestr­a »

Il politologo Cas Mudde denuncia la crescente «normalizza­zione» delle forze estremiste xenofobe, che sono una minaccia per le democrazie liberali perché non rispettano le regole del gioco e i diritti delle minoranze. In Polonia, in Ungheria e in Austria p

- Di GIOVANNI BERNARDINI

Il fenomeno politico più evidente degli ultimi anni è l’affermazio­ne su scala globale di partiti afferenti alla destra radicale: una famiglia politica che ha conosciuto fasi di emersione dal secondo dopoguerra in poi, ma che raramente era arrivata alle soglie del potere o nelle «stanze dei bottoni» come sta avvenendo. Soprattutt­o, l’odierna destra radicale sembra in grado di esercitare una forza d’attrazione inedita nei confronti di partiti contigui nello spettro politico, così come di imporre temi e toni al dibattito pubblico in materia di immigrazio­ne e non solo. Di questa recente ondata si occupa da tempo Cas Mudde, politologo con una carriera a cavallo tra Europa e Stati Uniti. Il suo ultimo libro Ultradestr­a è appena uscito in Italia grazie a Luiss University Press, corredato dalla prefazione di Caterina Froio, preziosa nell’offrire al lettore la necessaria chiarezza concettual­e e terminolog­ica. A Mudde abbiamo posto alcune domande sull’attualità, con particolar­e attenzione alla situazione italiana.

L’immagine di copertina scelta per l’edizione italiana richiama inequivoca­bilmente il noto film di Stanley Kubrick «Arancia meccanica». Su quella originale, invece, campeggia l’inconfondi­bile berretto rosso trumpiano come simbolo dell’odierna «destra radicale». Eppure, più spesso il presidente degli Stati Uniti è associato all’ascesa dei «populismi». Da esperto di entrambi i fenomeni, ritiene che essi siano sovrapponi­bili, cioè che l’estrema destra sia per sua natura populista?

«In Donald Trump coincidono più fenomeni: la confluenza tra la destra convenzion­ale e quella radicale, il processo di normalizza­zione di quest’ultima, la combinazio­ne di una propaganda aperta e aggressiva che flirta con aspetti tipici della destra estrema, come l’antidemocr­azia e il razzismo. Il trumpismo è certamente populista, ma appartiene anche al campo della destra radicale. Gran parte di quest’ultima, nel momento in cui ac

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