Corriere della Sera - La Lettura
Fede fai-da-te
Cresce il numero dei non - affiliati, quelli che non si riconoscono nelle Chiese. Ma credono, a modo loro: chi venera il Sole, chi benedice l’algoritmo, chi segue Cristo e Buddha. Con conseguenze geopolitiche
In Italia sono raddoppiati nel corso degli ultimi 25 anni. Secondo gli studiosi, erano l’8% degli italiani e sono ora il 16%, forse di più, quasi un italiano su cinque, la stessa percentuale di quanti vanno a messa ogni domenica. Sono i «non-affiliati» a una religione. Nel mondo anglosassone, gli
unaffiliated vengono detti nones; sono cioè coloro che rispondono none, «nessuna», alla domanda «a quale religione sei affiliato?».
In Italia, questa domanda è esclusa dal censimento generale e può essere posta soltanto in un sondaggio o in una ricerca. Nel Regno Unito, invece, la domanda è stata introdotta nel censimento governativo decennale a partire dal 2001. Allora fu il 15% a rispondere no religion, e la percentuale crebbe al 25% dieci anni dopo. In entrambi i casi, si registrò, inoltre, un 7% di non risposta. Gli studiosi britannici prevedono una ulteriore crescita dei no
nes nel censimento del prossimo anno. Uno studio del 2016 ha già annunciato, almeno per Inghilterra e Galles, il superamento dei cristiani, ormai sotto il 45%, da parte dei non affiliati, sempre più vicini al 50%.
Nel mondo occidentale, i nones sono in crescita ovunque, e ovunque raggiungono una quota consistente della popolazione. Il caso più significativo sono gli Stati Uniti. Tradizionalmente orgogliosa della sua religiosità nei confronti della vecchia Europa secolarizzata, l’America fa i conti negli ultimi anni con una crescita esponenziale dei nones. Il politologo Ryan Burge prevede che raggiungeranno nel prossimo decennio una percentuale tra il 25% e il 30% della popolazione americana e che supereranno così sul piano numerico ogni singola Chiesa.
Se è relativamente facile sapere che i