Corriere della Sera - La Lettura
I mondi di Cooder jr.
Over The Road I’m Bound è il secondo album per il figlio di Ry Cooder, Joachim, cantautore e polistrumentista. Lo spunto per il disco sono le canzoni di Uncle Dave Macon (1870 -1952), uno dei padri del country americano.
L’ingegnere dell’Italo disco
Richiama l’immaginario della sua infanzia il nome Jolly Mare, alias di Fabrizio Martina, «over 30» (l’età è ignota, non la svelerebbe per nessun motivo), dj e producer originario di Novoli, provincia di Lecce. Dottore di ricerca in Ingegneria al Politecnico di Torino, lascia la carriera universitaria per la musica: «Mi ha aperto molte possibilità, mentre il mondo del lavoro mi diceva che ero troppo preparato». Da ragazzino, mentre studia chitarra classica e jazz con influenze sudamericane, si diverte a mettere dischi assieme a un paio di amici: «Eravamo stregati, c o mpra mmo p e r s i n o u n a c o n s o l l e : ascoltavamo i vinili per telefono». Dopo l’università si appassiona al turntablism, l’arte di manipolare i suoni tramite giradischi e mixer, vincendo alcune delle competizioni più importanti del settore. Nel 2013 produce il suo primo lavoro, Have Visions per l’etichetta inglese Itchy Pig Records, ma è il 2016 l’anno della svolta con Mechanics c he c o nt i e ne i l singolo Hotel Riviera. L’anno dopo riceve il prestigioso invito a suonare per Boiler Room, piattaforma di streaming musicale di base a Londra, durante il Viva Festival di Locorotondo. Apprezzato per il raffinato intarsio di elettronica, funk e Italo disco, crea collage sonori che tengono insieme analogico e digitale, sintetizzatori d’epoca e musica strumentale registrata dal vivo. Sebbene durante il lungo periodo di stop a causa dell’emergenza sanitaria si sia immerso nel lavoro in studio, trovando il tempo di portare a termine progetti iniziati e ancora non finiti, patisce la mancanza del contatto con il pubblico e dell’energia che si sprigiona sulla pista da ballo.
La fan della Carrà
Malinconica, frizzante, riflessiva. Cresce nel mito di Mina e Raffaella Carrà, Laila Al Habash, 22 anni, romana con sangue palestinese, che a 14 anni inizia a scrivere canzoni. Affascinata dall’estetica degli anni Settanta (i pantaloni a zampa sono la sua cifra stilistica), agli ascolti rétro affianca l’interesse per l’indie pop e il rock alternativo. Si fa conoscere nel circuito dei locali del Pigneto e San Lorenzo, quartieri dalla forte vocazione creativa prediletti dai giovani universitari, fino ad attirare l’attenzione dell’etichetta Bomba Dischi (la stessa di Calcutta) per la quale pubblica i singoli Come quella volta, Zattera e Bluetooth. I brani, molto diversi tra loro, esprimono la sua indole poliedrica che si riflette nella scrittura. Tutti e tre vengono scelti per Summertime, serie italiana trasmessa ad aprile su Netflix che ha scalato la vetta delle classifiche mondiali. Durante il lockdown Laila Al Habash si è concentrata sul perfezionamento delle qualità vocali e sulla ricerca sonora raccogliendo materiale di prossima pubblicazione: tra gli altri un pezzo composto a quattro mani con Tatum Rush, visionario artista svizzero della scuderia di Undamento. Il singolo intreccia brillanti arie disco e R’n’B con la scrittura raffinata della giovane cantautrice.
Il Calimero dai denti d’oro
Un Calimero tatuato sul braccio, ricordo del pulcino nero di Carosello che amava da bambino. Il personaggio della réclame, rivisitazione animata del brutto anatroccolo, è un simbolo degli opposti — l’auriga bianca e l’auriga nera — che si fondono nella sua tempra impastata di eccessi e provocazioni, irriverenza e sussulti intimisti: tratti che Ketama 126, all’anagrafe Piero Baldini, 28 anni, rapper e producer dai denti d’oro originario di Latina, incarna con sfrontatezza da rockstar. Figlio di un sassofonista jazz, Ketama (nome ispirato all’espressione «acqua cheta», che indica una persona apparentemente tranquilla e innocua dalla
Cooder jr. rielabora testi e melodie, fonde il folk classico con strumenti tradizionali africani e orientali, e incide con la sua band strepitosa dove spiccano il maliano Vieux Farka Touré e il padre Ry. Ottimo risultato.