Corriere della Sera - La Lettura
Anche a colori il
fronte occidentale resta un inferno
sublime, governati dalle arcane necessità di storie talmente sconcertanti che spesso, anche quando le raccontano in prima persona, sono i primi a non capire del tutto.
In Italia Hoffmann ha sempre goduto di buone traduzioni e studi adeguati, ma l’edizione delle opere complete curata da Matteo Galli e pubblicata da L’Orma Editore è un’impresa che raramente si riserva a un autore straniero e che non ha nulla da invidiare (a parte ovviamente la lingua originale) alle edizioni tedesche. Con il quinto volume, appena pubblicato, siamo finalmente arrivati all’opera più complessa, ambiziosa, visionaria del fecondissimo Hoffmann. Il primo dei quattro volumi dell’opera apparve nel 1819, quando lo scrittore era nel pieno della sua maturità e della sua fama: si potrebbe definire I fratelli di Serapione come le Mille e una notte o il Decameron dell’età romantica. Per venire a capo delle oltre mille pagine di questa raccolta di novelle, legate tra loro da un’importante «cornice» narrativa, Matteo Galli ha chiesto il soccorso di altri 26 colleghi. Un lavoro di anni, come si può immaginare: ma la traduzione a 54 mani ha già in sé qualcosa di «hoffmanniano».
In questo primo volume del capolavoro si trovano due gemme assolute dell’immaginazione romantica, Schiaccia
Due sfumature di «antico» si stendono sulla struggente oggettività di Niente di nuovo sul fronte occidentale, nella nuova edizione Neri Pozza, che di Erich Maria Remarque va pubblicando l’integrale. Intanto, la traduzione: è quella storica, firmata nel 1931 da Stefano Jacini (intellettuale e politico, poi ministro del governo Parri e padre costituente), qui rivista da Wolfango della Croce, che la aggiorna dov’è giusto («Franz» al posto di «Cecco»), conservandone la patina del tempo («quartiere» per «caserma») e la sobria efficacia. Seconda sfumatura, le nuove illustrazioni di Marco Cazzato: quaranta tavole che, non meno incisive delle parole di
Remarque, intrecciano la modernità della graphic novel alle tonalità brunite delle foto d’epoca, tra cieli neri, luci livide e figure stemperate, come a diluire la tragedia nell’eternità del male. Oltre gli episodi (i soldati che fuggono tra le tombe, si stringono al capezzale di Kemmerich o affiorano dalla nebbia «come da uno stagno di latte»),
Cazzato isola volti e dettagli, dai razzi che solcano la notte alle oche rubate da Kat e Paul: il «muso da topo» del professor Kantorek e lo sguardo terrorizzato della recluta, dai tratti espressionisti; il pallido istante d’amore con la ragazza francese e il grande angelo, che alla fine tutto abbraccia.
€
€