Corriere della Sera - La Lettura
La globalizzazione a ritroso dagli anni Cinquanta a Gilgamesh
La globalizzazione prima della globalizzazione. Vittorio Beonio Brocchieri, storico economico esperto in world history e nipote dell’omonimo aviere lodigiano, celebre giornalista del «Corriere della Sera», ha sfornato nel 2011 un illuminante saggio per le edizioni EncycloMedia (creatura nata sotto gli auspici di Umberto Eco) la cui efficacia interpretativa e attualità restano immutate. In Storie globali. Persone, merci, idee in movimento lo studioso intraprende il suo viaggio «globale» dalla metà dell’Ottocento, ma lo fa a ritroso, con una scelta bizzarra solo all’apparenza. Infatti, gli anni
Cinquanta del XIX secolo assumono il valore di una cesura non solo guardando in avanti — con lo scoccare della rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni che ha alterato definitivamente la nostra percezione del tempo e dello spazio — ma anche volgendo lo sguardo a ritroso per rinvenire le tracce di quelle interrelazioni fra le civiltà (le «storie globali» del titolo) che hanno caratterizzato le vicende dell’uomo quantomeno a partire dal quinto millennio avanti Cristo. L’epoca in cui, con l’età dei metalli e l’inizio delle grandi civiltà urbane, i contatti fra i popoli si sono infittiti in una rete via via più vasta lungo una linea di fondo inarrestabile, a dispetto di più o meno brevi pause/interruzioni. Coadiuvandosi con un’efficace appendice cartografica, Beonio Brocchieri rintraccia i percorsi nordsud e, soprattutto, est-ovest (le vie della seta e delle spezie) che hanno solcato la storia del mondo e tratteggia le grandi aggregazioni sociali, politiche e commerciali formatesi da Gilgamesh a Cristoforo Colombo fino al Commonwealth britannico in un’appassionata carrellata.