Corriere della Sera - La Lettura
I più amati dai bambini (e non solo)
L’Andersen Award si assegna ogni due anni: nel 2021 non ci sarà, perciò lo ricordiamo così
Voci in grado di dare un «contributo duraturo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù». È il criterio con cui da oltre mezzo secolo vengono scelti, tra i miglior interpreti della letteratura per bambini e ragazzi, i vincitori dell’Hans Christian Andersen Award. II premio, intitolato al celebre favolista danese (1805-1875) de La Sirenetta e Il brutto anatroccolo e molte altre, e assegnato ad autori viventi per l’insieme delle loro opere, è noto anche come il «Piccolo Nobel». Viene conferito con cadenza biennale da Ibby (International Board on Books for Young People), organizzazione che a livello mondiale promuove la letteratura e la lettura nelle giovani generazioni. Le candidature vengono avanzate dalla varie sezioni nazionali di Ibby e valutate da una giuria di esperti del settore; tradizionalmente l’annuncio chi ha vinto avviene nei giorni della Bologna Children’s Book Fair, la fiera primaverile del libro per ragazzi che si tiene nel capoluogo emiliano. Ai vincitori va una medaglia d’oro e un diploma consegnato dal sovrano di Danimarca, la regina Margherita II.
Due le categorie considerate, Scrittura con cui nel 1956 è nato il premio e Illustrazione, che si è aggiunta nel 1966 . Nel 2020 l’H. C. Andersen Award è stato assegnato a due donne: la scrittrice americana Jacqueline Woodson, per le sue storie «crude e attuali» (recita la motivazione) alimentate da un «profondo senso di speranza» e che affrontano tematiche sociali; tra i suoi titoli per ragazzi c’è L’ultima estate
(Mondadori, 1991) mentre alcuni suoi libri per adulti sono ora pubblicati da Clichy Edizioni (tra questi Figlie di
Brooklyn, 2017). Nella categoria illustratori ha vinto l’artista svizzera Albertine per il suo occhio poetico e leggero sul mondo («spontaneità, attenzione ai dettagli e senso dell’umorismo» secondo la giuria); tra i suoi libri più recenti Il mio piccolino (Bompiani, 2018), realizzato in coppia con lo scrittore Germano Zullo.
Quest’anno non ci sarà (la prossima edizione sarà nel 2022): perciò «la Lettura» ha pensato di ricordarlo.
Uno sguardo alla storia dei premiati evidenzia che nella scrittura prevalgono le donne, 18 a 16. Con alcune presenze eccellenti come Astrid Lindgren (1907-2002), la mamma di Pippi Calzelunghe, di Emil e di molti altri personaggi entrati nell’immaginario di più di una generazione e che continuano a essere presenti sugli scaffali di librerie e biblioteche a testimonianza dell’afdi
fetto dei lettori: tra i titoli usciti nel 2020, oltre alle riedizioni dei suoi capolavori (per Salani), anche Le confidenze di Britt-Mari (Mondadori), libro d’esordio dell’autrice svedese del 1944, un romanzo epistolare con al centro la vita di una ragazzina.
E ancora, tra le vincitrici, sono da ricordare altre tre voci originali: la finlandese Tove Jansson (1914-2001), creatrice dei Mumin, troll simili a ippopotami bianchi, buffi personaggi passati con successo dalla pagina scritta al cartone animato; in Italia arrivarono come strisce a fumetti sulla rivista «Linus» e come tali sono ora riproposti, in un formato per il lungo, da Iperborea; l’austriaca Christine Nöstlinger (1936-2018), famosa per Il bambino
sottovuoto (1975), favola sull’educazione dei figli, in Italia pubblicato prima da Garzanti poi da Salani (dell’autrice è da poco uscito Rosa Riedl, fantasma custode, La Nuova Frontiera Junior, sull’amicizia tra una bambina timida e una portinaia per nulla preoccupata di essere un fantasma); e María Teresa Andruetto, scrittrice argentina di origini italiane di cui nel 2019 è stato pubblicato Clara e l’uomo
alla finestra (Uovonero), un racconto sul potere dei libri e delle storie, ispirato alla madre dell’autrice e illustrato da Martina Trach.
Tra gli scrittori insigniti dell’Andersen l’unico italiano è Gianni Rodari che vinse nel 1970: molte sono state le pubblicazioni a lui dedicate nel 2020, anno due volte rodariano in cui ricorrevano i cento anni dalla nascita e i quaranta dalla scomparsa, si va dalla collana del «Corriere della Sera» con i suoi classici illustrati alla graphic novel per teenager I sepolti vivi (Einaudi Ragazzi) realizzata da un’idea di Ciro Saltarelli con illustrazioni di Silvia Rocchi: il punto di partenza è un reportage di Rodari giornalista su una protesta di minatori sardi nell’Italia degli anni Cinquanta.
Altri scrittori premiati da citare sono Uri Orlev (1931), autore israeliano nato in Polonia, sopravvissuto all’Olocausto, che ha fatto del suo essere testimone un elemento ricorrente nella sua produzione; tra i suoi libri Corri
ragazzo, corri (Salani) diventato anche un film e due autori britannici molto amati, Aidan Chambers (1934), che nel recente L’età sospesa (Equilibri) riflette sulla letteratura young adult, e David Almond (1951), che nel nuovo libro per bambini Un angelo nel
taschino (Salani) affronta i temi dell’accoglienza e del rispetto.
Per quanto riguarda, invece, la categoria Illustrazione i più titolati sono stavolta gli uomini (22 a 6). Anche qui c’è un italiano, Roberto Innocenti (1940), gigante vincitore nel 2008.
Presenze di rilievo sono l’americano Maurice Sendak (1928-2012), autore del longseller Nel paese dei mostri selvaggi (Adelphi) che ribalta la rabbia di un bambino in voglia di avventura: pubblicato nel 1963 è diventato anche un film diretto da Spike Jonze; l’autore e viaggiatore francese Tomi Ungerer i cui lavori sono ora riproposti in Italia dal piccolo editore LupoGuido (nel 2020: Adelaide. Il canguro volante e
Rufus il pipistrello a colori). E ancora il britannico Quentin Blake (1932), che ha «vestito» oltre 300 libri tra cui le storie di Roald Dahl, e l’americano, nato a Brno (allora Cecoslovacchia), Peter Sís (1949), autore di viaggi visionari e immaginifici.