Corriere della Sera - La Lettura
Sordi, Tognazzi... La risata è scorretta
Ha portato al cinema il ritorno grottesco di Mussolini, a teatro ha interpretato la ferocia del Belli. Dice
«Ci hanno chiusi in casa, ma da soli possiamo solo piangere»
che agli spettatori — è stato detto: chiudiamo tutto, guardate Netflix, la vita è bella lo stesso. Un discorso inaccettabile per chi frequenta palcoscenici, musei, concerti, cinema... Costringere ad accontentarsi di ciò che passa in tv o arriva via streaming ha tolto leggerezza e ossigeno. E ci ha tolto la possibilità di ridere. La risata, lo sappiamo, è contagiosa. È più difficile ridere da soli che piangere da soli. Siamo più fragili, in questi mesi mi capita più spesso di piangere. E provo fastidio verso chi ci vuole far ridere per forza. La risata è una cosa seria, non nasce a comando. Al contrario. Se vedi un film di Woody Allen ridi, non perché lui voglia farti ridere a tutti i costi, ma perché vuole metterti di fronte alle assurdità della vita. La realtà è piena di cose assurde, orribili. Pochi giorni fa abbiamo visto Capitol Hill assediata da un personaggio vestito da sciamano. Sembrava un film splatter americano di quarta categoria».
Non ama lo streaming ma non si sottrae: ha realizzato una produzione per il Teatro di Roma da «Centurie» di Manganelli. Bell’esempio di humour nero.
«Questi microgialli li hanno chiamati risate horror: parla di morti, fantasmi, abbandoni. È magnifico perché è umoristico, parola da noi abusata. L’humour è difficile da mettere su carta, Giorgio Manganelli è puro teatro