Corriere della Sera - La Lettura

Il Savoia di Campobasso oggi è così: un bello addormenta­to da accudire

-

Il teatro Savoia di Campobasso, come tutti, non vede l’ora di uscire dal letargo del lockdown. Luciano Rivelli, dipendente della Fondazione Molise Cultura diretta da Sandro Arco («speriamo di rinascere al più presto»), interpreta bene questo stato d’animo. Cinquantat­ré anni, da 11 responsabi­le tecnico della sala molisana dove è arrivato nel 1995, non ne può più di «vedere il teatro chiuso, con le poltrone incappucci­ate, il palcosceni­co con i meccanismi immobili e le luci spente». «Ma il nostro animo è forte — aggiunge subito dopo — la sala è casa nostra. La teniamo in ordine, la curiamo. Non manca nulla: solo il pubblico. E questo fa male».

Ricco di sperimenta­zione nella scorsa primavera (spettacoli in streaming con molti contatti), poi una riapertura temporanea anch’essa con tante presenze, il teatro Savoia è ora un «bello addormenta­to». Sospeso tra due mission: quella di attirare e (ri)motivare il pubblico dell’intera regione e quello di dialogare con strutture e artisti di Napoli, il non distante (130 chilometri) polo culturale e teatrale. «Siamo l’unico teatro del Molise. Perciò — assicura Rivelli — ripartirem­o dagli spettacoli fermati nella scorsa stagione: quello di Marisa Laurito, quello scritto da Giorgio Gaber e Iaia Fiastri, i recital di Massimo Ranieri. E proporremo produzioni in streaming se la chiusura si prolungher­à».

Rivelli ama il Savoia: «La sala è dinamica, può passare da 556 a 160 posti. Abbiamo pedane e palco mobili, platee contrappos­te adottate ad esempio per il concerto di Stefano Bollani. Più quattro ordini di palchi. Ce la faremo».

 ??  ?? Luciano Rivelli, 53 anni, è responsabi­le tecnico del teatro molisano
Luciano Rivelli, 53 anni, è responsabi­le tecnico del teatro molisano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy