Corriere della Sera - La Lettura

E Gesù alle nozze cadde ubriaco

- Di DEMETRIO PAOLIN

Giosuè Calaciura immagina il Nazareno adolescent­e: madre bambina, padre assente

Nella vita di Cristo c’è una grossa lacuna, un ampio non detto, che va più o meno dall’età di 12 anni fino ai 30: che cos’è accaduto in questi 18 anni? Che cosa ha fatto, come ha vissuto, cosa ha provato il figlio di Dio in questo lungo tempo in cui è stato come nascosto al mondo? Il tentativo di risposta a questi interrogat­ivi è il dispositiv­o narrativo che sta alla base del romanzo di Giosuè Calaciura Io sono Gesù (Sellerio). A parlare nella finzione romanzesca è proprio Gesù che si sofferma in particolar­e su quel periodo di tempo, sconosciut­o alle Scritture. Il Gesù di Calaciura è molto lontano sia dal protagonis­ta dei vangeli sinottici che da quello degli apocrifi (che in parte l’autore riprende).

Il dato più vistoso, l’intuizione romanzesca più feconda, è che Gesù non si senta, né si creda o si immagini, figlio di Dio. Gesù è un uomo normale, nato da una madre bambina, cresciuto da un uomo anziano che ha sposato la donna solo per non farle subire scandalo. Quest’uomo a un certo punto scompare da Nazareth e se ne va, Gesù giovane e adolescent­e decide di andare a ritrovarlo, di scoprire perché quell’uomo ha abbandonat­o lui e sua madre.

In questa spasmodica ricerca del padre, Gesù vive una serie di avventure, tra cui diventare un saltimbanc­o in un circo e innamorars­i perdutamen­te di una donna che non lo vorrà. Ogni avventura si conclude sempre con questa duplice nostalgia da un lato verso il padre lontano irraggiung­ibile, perché morto (o non esistente?), e dall’altro verso la madre che, enigmatica e silenziosa (simile alla figura evangelica), lo attende nella sua casa.

L’intuizione di Calaciura sta nella rappresent­azione creaturale e fragile di Gesù: si ubriaca, si diverte, lavora sodo, suona il flauto, ha un profondo senso di giustizia, si innamora perdutamen­te, fa sesso, vive la sofferenza della morte della donna amata, incontra nella sua vita personaggi che a noi suonano familiari, ma che sono straniati rispetto al racconto

€ canonico: Giuda, Marta, Maria, Lazzaro, Giovanni il Battista. Sono stranianti anche alcuni episodi come le famose nozze dell’acqua che diventa vino, in cui Gesù si ubriaca e s’addormenta caduto in un fosso, o l’episodio della camminata sulle acque che avviene in sogno. Proprio questo senso di estraneità o di estravagan­za tra il dato evangelico e il dato del racconto fa che il romanzo non sia una semplice rivisitazi­one delle Scritture, ma fornisca al lettore un sensazione più sottile.

Noi siamo abituati a pensare ai personaggi e agli episodi dei vangeli come reali, reali le persone, le cui esistenze vengono piegate dalla narrazione per raffigurar­e e/o simboleggi­are qualcos’altro; Calaciura sembra suggerire una possibilit­à diversa: forse il vangelo di Cristo è una duplice finzione, ovvero che non solo Giuda, Marta, Maria, Giovanni e Lazzaro non significan­o ciò che ci è stato tramandato per anni, ma esiste la possibilit­à che questi non abbiano vissuto nulla di quello che noi leggiamo, e siano solo il prodotto di un racconto narrato per giustifica­re un padre che non c’è e una madre che tace.

 ??  ?? GIOSUÈ CALACIURA Io sono Gesù SELLERIO Pagine 288, 16
L’autore Giosuè Calaciura (Palermo, 1960) collabora con Rai Radio3 (Fahrenheit) e scrive per quotidiani e riviste. Tradotto all’estero, ha pubblicato i romanzi Malacarne (Dalai, 1998), Sgobbo (Baldini & Castoldi, 2002, Premio Campiello), La figlia perduta. La favola dello slum (Bompiani, 2005), Urbi et orbi (Dalai, 2006) e il saggio Pantelleri­a, l’ultima isola (Laterza, 2016). Con Sellerio ha pubblicato Bambini e altri animali (2013), Borgo Vecchio (2017) e Il tram di Natale (2018)
GIOSUÈ CALACIURA Io sono Gesù SELLERIO Pagine 288, 16 L’autore Giosuè Calaciura (Palermo, 1960) collabora con Rai Radio3 (Fahrenheit) e scrive per quotidiani e riviste. Tradotto all’estero, ha pubblicato i romanzi Malacarne (Dalai, 1998), Sgobbo (Baldini & Castoldi, 2002, Premio Campiello), La figlia perduta. La favola dello slum (Bompiani, 2005), Urbi et orbi (Dalai, 2006) e il saggio Pantelleri­a, l’ultima isola (Laterza, 2016). Con Sellerio ha pubblicato Bambini e altri animali (2013), Borgo Vecchio (2017) e Il tram di Natale (2018)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy