Corriere della Sera - La Lettura
Il contesto
Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone I, l’Austria, la Russia e la Prussia stipulano nel 1815 la Santa Alleanza, per reprimere eventuali nuovi moti rivoluzionari. Nel 1820 in Spagna una rivolta militare costringe il re Ferdinando VII a concedere la Costituzione e innesca altri sommovimenti in Italia, nel Regno delle Due Sicilie e nel Regno di Sardegna. Nel gennaio 1821 le potenze della Santa Alleanza si riuniscono a Lubiana per affrontare la situazione: in breve tempo le truppe austriache intervengono per reprimere i moti a Napoli e in Piemonte. Un successivo Congresso a Verona (1822) delega la Francia del re Luigi XVIII, associata alla Santa Alleanza, a intervenire in Spagna, dove l’assolutismo viene restaurato nel 1823
Il caso Manzoni
La frase di Manzoni su Marzo 1821 è in Cristoforo Fabris,
Memorie manzoniane (Cogliati, 1901). Il Fermo e Lucia e Gli sposi promessi sono apparsi nell’edizione critica progettata da Dante Isella e pubblicata dalla Casa del Manzoni (rispettivamente a cura di Barbara Colli, Paola Italia e Giulia Raboni, 2006, e delle stesse Colli e Raboni, 2012) in cui usciranno tra poco, a cura di Donatella Martinelli, anche I promessi sposi del 1827. Nel frattempo, sta procedendo l’Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni promossa dal Centro Nazionale di Studi manzoniani. Il volume di Giulia Raboni Come lavorava Manzoni è stato pubblicato da Carocci nel 2017, Manzoni a cura di Paola Italia nel 2020. La prima edizione delle Postille al Vocabolario della Crusca risale al 1964; in quell’occasione era nato anche il saggio di Maria Corti Uno scrittore in cerca della lingua, ora nel suo
Metodi e fantasmi (Feltrinelli, 2001). Una rassegna dei recenti studi linguistici su Manzoni è in Manzoni e la lingua di Mariarosa Bricchi («Annali manzoniani», II, 2019); della stessa Bricchi è
Grammatica del buio. Strategie testuali di Manzoni saggista (Centro nazionale studi manzoniani, 2017)