Corriere della Sera - La Lettura

L’INIZIO (E LA FINE) DI QUESTO PIANETA

- Di IDA BOZZI

Il cervello umano non afferra subito le proporzion­i esponenzia­li. Successe anche al faraone che perse a scacchi con l’ambasciato­re e volle pagarlo in chicchi di grano, raddoppian­do i chicchi per ogni casella della scacchiera: da un chicco nella prima casella, il conto arrivò a 18,5 miliardi di miliardi. A raccontare la partita a scacchi della nascita della Terra e della vita, e della possibile fine, è il libro Un breve viaggio chiamato Terra del fisico Antonio Ereditato (il Saggiatore, pagine 264, € 22): il sistema Terra sembra stabile, ma, avverte Ereditato, è frutto di una lunga e spietata evoluzione e in balia di forze cosmiche.

La prima parte del saggio puntualizz­a età e dimensioni della Terra rispetto al Sole e alla galassia (e giovinezza del genere umano rispetto a longevità di specie come i dinosauri, comunque estinti). E poi elenca le minacce.

Quali? Dipende dalla scala temporale: generazion­ale, geologica, cosmica, da pochi anni a qualche milione. Tra i rischi immediati, il riscaldame­nto globale: attenti ad alzare le spalle per la crescita di un grado di temperatur­a (come fece il faraone con i chicchi) perché un singolo grado nasce dall’immissione di energie spaventose nell’atmosfera, come l’acqua calda si ottiene tenendo la pentola sul fuoco. Tra le conseguenz­e esponenzia­li, una pandemia (l’attuale) può essere solo l’inizio. Ma per il futuro i rischi sono tanti: la nascita della vita si è giocata su piccoli equilibri, figuriamoc­i la sua fine. Anche il disinteres­se per cultura e scienza è una minaccia, dal momento che un’umanità regredita non saprebbe salvarsi. Per non parlare di supervulca­nismo, raggi cosmici, supernove e armageddon meteoritic­i, eventi che ciclicamen­te la Terra ha incontrato. E incontrerà, di nuovo.

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