Corriere della Sera - La Lettura
MARCO POLO ESPLORA LO SPAZIO
«Quando ho letto per la prima volta la storia di Sergej Pavlovich Korolev sono rimasto fulminato. Era un genio: portò avanti da solo il progetto spaziale sovietico. La sua storia è stata avvolta in un alone di mistero per decenni». A sessant’anni dal volo del primo uomo nello Spazio, Yuri Gagarin, avvenuto il 12 aprile 1961, lo scrittore Paolo Aresi (Bergamo, 1958) esce con un nuovo romanzo, il terzo della trilogia con protagonista l’ingegnere sovietico Sergej Korolev.
Si intitola La stella rossa di Korolev e arriva nelle librerie il 20 aprile per Delos Digital (pagine 250, € 16; già disponibile in versione ebook, € 4,99; i primi due libri della serie sono Il caso Korolev, 2011, e Korolev, la luce di Eris, 2019, disponibili sempre da Delos).
Al centro della nuova avventura c’è la spedizione dell’astronave Marco Polo, azionata dall’energia dell’antimateria e progettata proprio da Korolev. Lo scopo della missione è rintracciare gli esseri che centomila anni fa abitarono Marte — e forse la Terra — spariti nel nulla a causa di un nemico cosmico. «Questo romanzo combina due elementi — spiega Aresi, per anni giornalista dell’“Eco di Bergamo” — ed è il risultato di ciò che si può chiamare fantascienza umanistica: il senso del meraviglioso e l’avventura cosmica si fondono con le vicende umane e con le emozioni dei protagonisti».
La storia di Sergej Korolev (1907-1966) è essa stessa un romanzo. Conosciuto da tutti con l’appellativo di «Costruttore Capo», prima di mettere a punto, tra le altre cose, il programma che portò in orbita, il 4 ottobre 1957, lo Sputnik 1, il primo oggetto mai lanciato dall’uomo nello Spazio, Korolev venne torturato come «traditore» del regime comunista e finì in un gulag.