Corriere della Sera - La Lettura
Adesso sapete che cos’è lo streaming Ecco, le immagini sono anche mie
Streaming è la parola d’ordine, con i teatri chiusi. Ed è spesso sinonimo di improvvisazione. Tommaso Abatescianni invece dello streaming è un professionista. Nel 2019 si iscrive al corso per la produzione e la comunicazione video promosso dal teatro «Luciano Pavarotti» di Modena e da Edunova, una società di elearning che lavora con l’Università di Modena e Reggio Emilia. «Mi hanno sempre affascinato anche il teatro e la danza e questo corso, all’interno del progetto OperaStreaming, permetteva di coniugare le due passioni». Dopo un anno di formazione è entrato nello staff che permette al teatro di Modena di rimanere in contatto con il proprio pubblico anche in questo periodo di porte chiuse: «Il problema del riprendere il teatro musicale è che non bisogna limitarsi a descrivere lo spettacolo, altrimenti lo si tradisce e si crea un video poco interessante. Bisogna far venire fuori qualcosa di diverso da quello che si vede dal vivo. Noi partiamo come se il nostro fosse l’occhio di uno spettatore in platea, ma poi con le telecamere entriamo dentro lo spettacolo, sul palco, nell’azione». Nelle riprese si può essere di volta in volta operatori, collaboratori al piano di regia, organizzatori, sempre in rapporto con assistenti musicali. «Ogni spettacolo ha proprie caratteristiche e ogni volta dobbiamo inventare qualcosa di nuovo, specie ora che, in assenza di pubblico, l’azione può dilagare in platea. Non è semplice documentazione: noi ci mettiamo il nostro occhio. Sarà fondamentale anche quando il pubblico tornerà, per diffondere le opere oltre i muri del teatro».