Corriere della Sera - La Lettura
Guerriera senza paura (neanche quella di amare)
Graphic novel da Ariosto
Quanto pesa nel cuore di una ragazza la parola libertà? Nel mondo in cui vive Bradamante, gremito di cavalieri e battaglie, dove i cristiani di Carlo Magno, re dei Franchi, si uccidono nella guerra contro i saraceni di Agramante, re moro d’Africa, le fanciulle non conoscono quella parola. Hanno tutte un destino scritto. Anche lei: dovrà sposare il principe Leone. Ma il suo cuore ruggisce e non è disposto a sottostare a nessuna catena.
S’ispira liberamente all’Orlando furioso (1516) di Ludovico Ariosto (1474-1533) la graphic novel sceneggiata da Enrico Orlandi (1991) e illustrata da Gaia Cardinali (1992), La leonessa di Dordona (Tunué). Un fantasy young adult che mette al centro l’amore tra Bradamante e Ruggero (che nell’Ariosto porterà alla nascita della Casa d’Este) ma lo adatta a una fiaba contemporanea e dal finale inatteso. Per sfuggire al matrimonio, Bradamante, erede dei conti di Dordona e sorella di Rinaldo, si arruola nell’esercito di Carlo Magno («la sua furia in battaglia è tale che la chiamano la leonessa di Dordona»). Lei è alla disperata ricerca dell’uomo che ama, il comandante dei mori Ruggero, che è prigioniero sull’isola della fata Alcina. Solo dopo lunghe peripezie, e con l’aiuto della maga Melissa, i due riescono a incontrarsi. Per poco, però: l’animo irrequieto di Ruggero lo riporta al suo esercito, lasciando l’amante di nuovo disperata. Si ritroveranno in un duello finale.
Per i due protagonisti, un viaggio alla ricerca di sé stessi. Il racconto per immagini unisce allo slancio epico dei disegni l’inusuale violenza dei rosa, la magia dei blu (come gli espressivi occhi della «leonessa»), il vermiglio del sangue che macchia i duelli. E tra «le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,/ le cortesie, l’audaci imprese», Orlandi e Cardinali tratteggiano un’eroina indomita e coraggiosa, senza lacci; una guerriera che, al di là dell’amore, vede la luce dei suoi sogni («per rinunciare a tutto devi prima capire cosa sia quello che desideri», le dice il cugino Orlando, rinsavito dal folle amore per Angelica). Determinata a non soccombere a un destino non suo, la leonessa che è in lei la esorta al coraggio perché, alla fine, «si è sempre trattato solo di questo. Fiorire o morire».