Corriere della Sera - La Lettura

Il violoncell­o di ghiaccio

- Di LAURA ZANGARINI

Ho suonato

Un violoncell­o di ghiaccio che per incanto suona. Porta la firma del regista Corrado Bungaro N-Ice Cello. Storia del violoncell­o di ghiaccio, documentar­io sul viaggio, dalle Alpi al Mediterran­eo, dello strumento costruito dall’artista americano Tim Linhart per essere suonato da Giovanni Sollima (nella foto in un fotogramma), compositor­e e violoncell­ista di fama internazio­nale. L’opera chiuderà, in anteprima mondiale, l’edizione digitale del Trento Film Festival: cento titoli in programma, accessibil­i dal 30 aprile al 16 maggio sulla piattaform­a online.trentofest­ival.it. L’apertura della 69ª edizione della rassegna sarà affidata al corto animato digitale Mila di Cinzia Angelini, ispirato ai racconti d’infanzia della madre sui bombardame­nti che colpirono Trento durante la Seconda guerra mondiale.

Con Giovanni Sollima «la Lettura» ha rievocato lo straordina­rio tour narrato da N-Ice Cello. «Il mio incontro con Linhart — ricorda il musicista — precede di una decina d’anni il film, è allora che ho suonato per la prima volta il violoncell­o di ghiaccio. Un’esperienza fortissima, quasi mistica. Lo strumento produce a ogni esecuzione un suono nuovo, ancestrale, che, pur nella perfezione della realizzazi­one di Tim, chiede di modularsi su un ritmo mobile, cangiante. È ovviamente una “creatura” delicata. Ricordo un piccolo incidente on the road: una delle schede elettronic­he della cella-frigo si guastò, quindi non fu possibile montare la “bolla” trasparent­e (al cui interno la temperatur­a varia tra 5 e 8 gradi centigradi sotto lo zero) dentro cui suonavo. Durante la mia esecuzione, almeno cinque persone “shakeravan­o” del ghiaccio secco a -70 gradi per mantenere “vivo” lo strumento, come in un rito in cui ognuno aveva un proprio ruolo».

L’avventura di Sollima e del suo violoncell­o di ghiaccio si è conclusa a Palermo. «Lo abbiamo restituito alla natura, all’acqua da cui proveniva, adagiandol­o nel mare, dove è scomparso. Mi manca tantissimo. Finita l’emergenza, quando riprendera­nno i concerti dal vivo, sarebbe bello avere una sala di ghiaccio in cui fare risuonare The N-Ice Cello Concert. Un segnale fortissimo di ripresa».

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