Corriere della Sera - La Lettura
EDUCARE IN 3 MOSSE I RAGAZZI AL WEB CHE MUTA
Revenge porn, cyberbullismo, fake news. Spesso trattati come fenomeni isolati, hanno tutti un’unica origine: una trasformazione digitale mal gestita, terreno fertile per il proliferare di atti in grado di insidiare il benessere delle persone, delle comunità e persino la vita democratica dei Paesi. Lo spiega Andrea Bellandi Saladini, fondatore e direttore di Accademia Civica Digitale, in Il Mondo Nuovo. Manuale di educazione civica digitale (Fve Editori, pp. 264,
€ 19) nel quale propone un antidoto al veleno dell’hate speech, il «linguaggio d’odio»: l’educazione civica digitale.
Definita nel testo come l’insieme delle competenze per rendere gli utenti web cittadini digitali consapevoli, si fonda su più discipline e tre pilastri: conoscenza degli strumenti, capacità di pensiero critico e adozione di comportamenti virtuosi. Una, invece, la consapevolezza di fondo: un mondo dove si può vivere su due piani, analogico e digitale, raddoppia il potenziale benefico ma anche nocivo delle azioni di ognuno. Agire si può, a partire dai bambini e dagli adolescenti, abitanti competenti della Rete futura. L’auspicio, infatti, è quello di aiutare le persone a vivere la Rete in maniera virtuosa, diffondendo la capacità di riconoscere le minacce e di affrontarle con azioni puntuali, strutturate, in grado di proteggere le potenziali vittime e allo stesso tempo di migliorare l’ambiente digitale.
Liberiamoci, però, da un’idea: internet, spiega l’autore, non è uno strumento, il cui uso, come una bicicletta, si impara una volta per sempre. È piuttosto un ecosistema in costante mutazione. Solo i nostri comportamenti sostenibili possono salvaguardarne salute e bellezza. Oggi e nel tempo.