Corriere della Sera - La Lettura
TRE ESTATI CON LUI E RONCONI: LA VERITÀ NON ESISTE
Sei personaggi in cerca d’autore per me non rappresenta solo uno dei testi cardine del Novecento, ma anche la mia prima vera esperienza dirompente con il teatro. Mi ero appena diplomata all’Accademia nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico e iniziavo con tutta la classe il percorso al Centro Teatrale Santa Cristina diretto da Luca Ronconi e Roberta Carlotto. Il testo su cui avremmo lavorato era appunto Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.
Abbiamo trascorso tre estati con Ronconi in Umbria, prima di andare in scena al Festival di Spoleto. Sono stati anni meravigliosi di indagine, di sedimentazione e destrutturazione, anni di scoperte inaspettate. Sono arrivata al primo giorno di prove certa che avrei sentito parlare di «teatro nel teatro» o di «realtà e finzione». Niente di più lontano da quanto accadde.
Ronconi attraverso il suo intervento di autore ha edificato, davanti ai nostri occhi vergini, un’architettura che mi ha sedotta e turbata allo stesso tempo. La sua lettura ha completamente ricollocato il testo, ribaltando le certezze di noi attori e del pubblico.
Per dirlo con le sue parole «da quando la realtà virtuale fa parte delle nostre vite, la contrapposizione tra quello che è reale e quello che è immaginario non esiste più, ha perso significato».
A cent’anni dal suo famoso catastrofico debutto al Teatro Valle di Roma, questo testo continua a parlare e a parlarmi. Sì, perché oggi più che mai possiamo fare esperienza di quanto immaginario e reale si fondano e di quanto sia facile rimanere incastrati in un universo di mezzo dove, proprio come i personaggi, si cerca uno spazio di luce dove mettere in scena il proprio disperato tentativo di essere finalmente visti.
Con Ronconi abbiamo lasciato che i nostri personaggi abitassero in modo tragicomico la mente dell’autore, facendoli muovere nella sua testa come in un utero inospitale. Li abbiamo fatti nascere dal rifiuto, entrare nel teatro in forma non compiuta, non voluti eppure capaci di prendere la scena.
Proprio come questo testo, incompreso appena nato ma in grado di offrirci ancora oggi, dopo un secolo, la possibilità di chiederci chi siamo per scoprire che la verità non esiste da nessuna parte.