Corriere della Sera - La Lettura
CENT’ANNI DI ROBOT CYBORG E ANDROIDI
Il termine robot nasce nel gennaio 1921, quando a Praga va in scena il dramma R.U.R. (acronimo di Robot Universali di Rossum) di Karel Capek, in cui gli automi sostituiscono l’uomo al lavoro maturando sentimenti umani: robota in ceco significa lavoro pesante .A codificare la letteratura sugli automi è Isaac Asimov, che crea le «tre leggi dei robot» (entrate in vigore da allora in avanti per tutta la fiction fantascientifica ) nei racconti Io, robot, usciti nel 1950 (in Italia nel 1963 per Bompiani, riediti nel 2004 da Mondadori) e nei molti romanzi dedicati alla saga robot. Nel secondo Novecento, Philip K. Dick rinnova il genere con Il cacciatore di androidi del 1968 (riedito da Fanucci come Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, 2020), che ha ispirato il film Blade Runner di Ridley Scott (1982) e un’infinità di androidi letterari e cinematografici.
Non solo androidi ma cyborg e creature con inserti robotici e collegamenti web fioriscono nel cyberpunk: il capostipite è l’intelligenza artificiale Invernomuto in Neuromante di William Gibson, del 1984 (Nord, 2004). Infiniti i seguaci, specie sul tema dell’intelligenza artificiale, anche in raccolte recenti: tra gli autori
Ian McDonald (nell’antologia Storie dal domani6 , Future Fiction, 2020) e Fan Yilun (nell’antologia ArtifiCina. Fantascienza contemporanea cinese, Future Fiction, 2019). Anche la letteratura «non di genere» si occupa dei limiti delle macchine: in Le api non vedono il rosso (Einaudi, 2021) Giorgio Scianna scrive di un incidente causato da un’auto a guida autonoma e delle responsabilità del creatore.
Chi ha ridiscusso il confine tra uomo e androide è Ian McEwan, nel romanzo Macchine come me (Einaudi, 2019), in cui è centrale il conflitto tra le «leggi dei robot» di Asimov e l’aspirazione alla coscienza umana del robot protagonista,
Adam. Una parodia del genere è La galassia dei dementi di Ermanno Cavazzoni (La nave di Teseo, 2018), in cui gli ultimi umani vivono in simbiosi affettiva con gli androidi, finché i robot non si ribellano.