Corriere della Sera - La Lettura

LA TENTAZIONE ASTENSIONI­STA

- Di ANTONIO CARIOTI

«Chi vota frega anche te, digli di smettere», proclamava un manifesto anarchico degli anni Settanta, facendo il verso alla campagna ufficiale contro il tabacco («Chi fuma avvelena anche te...»). Oggi a ribadire il concetto, avvalorato dal crescente astensioni­smo elettorale, è lo studioso canadese Francis Dupuis-Déri nel pamphlet Addio alle urne ( traduzione di Elena Paul, Elèuthera, pp. 255, € 17). Il voto, argomenta l’autore, non seleziona certo gli onesti e i competenti, semmai i più ambiziosi e protervi. Il suo esito incide assai poco sulle condizioni di vita delle persone, soprattutt­o dei più umili. E le elezioni sorreggono un sistema struttural­mente oppressivo come quello statale. Anziché sprecare energie in un esercizio di facciata che legittima l’ordine costituito, sostiene Dupuis-Déri, meglio impegnarsi in un’azione diretta per cambiare il mondo dal basso in senso autogestio­nario.

Non sono tesi futili, benchél’ an ti parlamenta­rismo possa essere più facilmente declinato in senso tirannico che libertario. Resta assai arduo immaginare l’autogovern­o spontaneo di una società complessa con un’articolata divisione del lavoro. Finché ci sarà bisogno di leggi, eleggere chi è chiamato ad approvarle resta una soluzione ragionevol­e, anche perché collaudata. Ma la crescente disaffezio­ne verso le urne non è certo un segnale da sottovalut­are.

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