LA RIFORMA DEL BIORITMO

Il cronometro post Covid è partito. E noi ci siamo rimessi in marcia. Cliccando il tasto del riavvio individuale e globale. Di fatto quello che stiamo vivendo è un rito di passaggio collettivo. Che ci traghetta dalla paralisi dei mesi scorsi all’euforia della ripresa, non priva di eccessi e di rischi. Dall’isolamento domiciliare passiamo al ricongiungimento sociale con amici, colleghi di lavoro e compagni di scuola. Finalmente stiamo uscendo dal lockdown dell’anima per riabbracciare la vita vera. Per riprendere il nostro bioritmo, perduto a causa della pandemia. Che ha infilato un paletto nella ruota del mondo, provocando un arresto circolatorio di uomini e cose senza precedenti, perché nemmeno la peste e la spagnola hanno potuto fare tanto. E in questo time out della storia, in questo limbo pandemico, abbiamo incubato paura e voglia di riscatto, elaborato nuovi propositi e aspettative, progettato di riprenderci quello che ci è stato sottratto. Lavoro, libertà, affetti. Ma abbiamo anche rimesso a fuoco i nostri obiettivi.

Di fatto il tempo sarà diviso in un pre e un post virus. Avanti Covid e dopo Covid. Come due ere separate e distinte. Viviamo insomma quello che accade agli iniziati ad una nuova esistenza. Gli ordini monastici li chiamano novizi. E li vestono con un abito diverso, simbolo tangibile di un habitus mentale rinnovato. Qualcosa di simile sta accadendo a tutti noi. Ritorniamo nel mondo reale. Pronti per un nuovo inizio. Forse più saggi di prima. Certamente pieni di speranza. Di fatto stiamo rinascendo.