Corriere della Sera - La Lettura
Il sigillo di Buren attraversa il lago d’Iseo
Il suo sigillo, il motivo a righe orizzontali di 8,7 centimetri con il quale riscrive la grammatica spaziale, rimette in prospettiva il paesaggio del lago d’Iseo, nel comune di Pisogne (Brescia) tra terra, acqua e cielo. Complice la scelta di un materiale, i teli in fibra luminosa, che trasforma l’opera in totem visivo integrato con l’ambiente. Su invito del gallerista Massimo Minini, il francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938) plasma il padiglione costruito su palafitte Mirad’Or, dedicato all’arte e alla cultura, attraverso quattro grandi opere, suddivise in dittici, visibili anche dalla sponda opposta del bacino lacustre.
Fin dagli anni Sessanta, la riduzione della pittura al grado zero e la ricerca di una dimensione alternativa ai contesti istituzionali connotano la sua ricerca: la nuova segnaletica, creata attraverso un pattern tanto semplice quanto iconico, rinnova l’esperienza percettiva dei luoghi.