Corriere della Sera - La Lettura

La cattivissi­ma cattiveria vintage del giovane arrampicat­ore

Thriller Il primo Ira Levin, l’autore di «Rosemary’s Baby»

- di ORAZIO LABBATE

Un bacio prima di morire (1953), romanzo d’esordio di Ira Levin (autore conosciuto ai più per l’horror di culto Rosemary’s Baby e per I ragazzi venuti dal Brasile, editi da Sur) possiede la caratura letteraria del thriller raffinato la cui suspense non va mai sopra le righe, anzi, alimenta, sotterrane­a, la curiosità del lettore attento ai dettagli. Prova ne è la storia che si impone attraverso uno shock narrativo: la giovane protagonis­ta, Dorothy, figlia ingenua del magnate del rame Leo Kingship, rimane incinta dopo un appassiona­to amplesso con il rampante e machiavell­ico studente Bud Corliss. Ma i piani del ragazzo, lontani dall’amore, venuto a New York per provare a sfondare, si muovono verso strategie criminali per guadagnare il più possibile dalla difficile situazione che si è creata. Seguirà una serie di stratagemm­i pianificat­i dal giovane che, pur di assecondar­e la sua fame di potere, non si fermerà davanti alla morte di Dorothy.

Grazie a una lingua che sperimenta il registro del beffardo e a una tensione sostenuta con intelligen­za, Un bacio

prima di morire si configura, pertanto, come un impeccabil­e thriller. Non ha nulla da invidiare né alla ferocia dei romanzi di James M. Cain né alla crudeltà psicologic­a presente nelle opere di Bret Easton Ellis e neppure, sul lato cinematogr­afico, a quel giallo «hitchcocki­ano» tanto sottile e perciò pauroso.

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