Corriere della Sera - La Lettura
Tutta la notte sveglia a pensare a te
Perfino la pioggia era silenziosa gli alberi trattenevano il fiato In nessuna bocca c’erano parole degne d’essere dette Era una Lite continua e dappertutto c’era Rabbia L’Opinione si torceva le mani brille e si ritirava nella sua gabbia Fuori il cielo collassava e la nostra carne s’era staccata Camminavamo in tondo in stanze separate in cerca del giorno Ma il giorno non c’era più. La mia schiena era gesso la bocca, posta mai aperta
Ricordavo com’era tornare a casa a piedi con te e impallidivo Nata nel sangue Nata per sanguinare Nata per amare Nata per gradi Nata e Rinata e Nata ancora in te come tu eri Nata in me Qui ci sono già stata disse la goccia di pioggia al mare avvelenato La luce della candela è piccola e strana la mia faccia è sul vetro della finestra Fuori gli alberi sono poesie cantate dal vento il cielo, una ferita che lascia intravedere l’osso Mi è stato dato un percorso da seguire: il gancio, il focolare, la collina
Ero nata per essere il tuo letto e sempre per quello sono nata