Corriere della Sera - La Lettura
Il tesoro dei 16 ragazzi della via Pál(la)
Il calcio è il romanzo popolare di oggi come l’opera lirica lo fu nell’Ottocento (pensate alla caduta degli dei in Francia-Svizzera agli Europei). Il calcio ha dato molto alla letteratura. Lei ha ricambiato poco. A parte i mirabili, quasi miracolosi Il maledetto United di Brian Clough e Azzurro tenebra di Giovanni Arpino, libro di connotazione infernale (e conradiana) sin dal titolo. Invece Gianluca Vialli, Roberto Mancini e gli altri campioni della Sampdoria che vinse lo scudetto trent’anni fa narrano in La bella stagione una storia paradisiaca. Ricorda un classico, I ragazzi della via Pál, ma a lieto fine. Tutti quelli che giocano a pallone restano (anche quando ricchi come sceicchi) ragazzi della via Pál. Giustamente Vialli, Mancini & Bros si sono lasciati raccontare da Pierdomenico Baccalario, specialista di romanzi d’avventura per ragazzi. La bella stagione rientra perfettamente nel genere. I sedici ragazzi protagonisti dell’impresa sono come i quindici uomini
(«sulla bara del morto, oh oh», cantava la sigla nella versione televisiva) dell’Isola del tesoro (che era ovviamente lo scudetto). Baccalario caratterizza i personaggi benissimo: dal magazziniere Bosotin, un ex pugile, allo Zar (ovvero Pietro Vierchowod), un Michele Strogoff del pallone, figlio di un soldato dell’Armata Rossa che finita la guerra non volle tornare in patria e si sistemò in Italia. Ma il personaggio più bello e più personaggio è il Mister Boskov, giramondo, parlatore di mille lingue (alcune forse mai esistite), conoscitore delle profondità (e delle superficialità) dell’animo umano (cose che bisogna sapere per vincere uno scudetto) e fine e immaginifico dicitore: «Sampdoria è come bella ragazza che tutti vogliono mandare baci, ma con tanti problemi» (commentò una volta che aveva molti giocatori infortunati). Boskov fu il Melquíades di Cent’anni di solitudine per quella grande e indimenticabile Samp. Portò i ragazzi blucerchiati a conoscere il ghiaccio, il Polo Nord e il Polo Sud di sé stessi.