Corriere della Sera - La Lettura
Si ride con Lundini mina divagante
In Era meglio il libro Valerio Lundini racconta Franco Califano, cantante e playboy, mettendo a segno la più bella battuta dell’anno (dentro soffia lo spirito del tempo): «Quella di Franco Califano per le donne era una passione smodata (si diceva fosse addirittura eterosessuale)». Lundini si chiede che fine hanno fatto, a parte quelle famose (la mia prediletta Mita Medici, Dominique Boschero, ecc.), «le migliaia di donne che hanno posseduto Franco Califano». La risposta è epica: «Esse sono ovunque. Sono vive e attorno a noi. Sono le signore che ci danno il resto dei surgelati. Le insegnanti di greco e latino delle nostre scuole... sono le nostre mamme, sono le madri e le sorelle dei nostri amici più cari». Ognuna di loro si è spogliata almeno una volta di fronte al Maestro: «Magari quando era giovane e bellissimo. Magari quando era già grande e nei suoi discorsi aveva sostituito ogni consonante con la “d”». Omaggiato il Califfo, Lundini passa alla parodia della spy story con La spia che sapeva il fatto suo: «Clancy si guardò intorno: con impercettibili scatti del collo effettuò una millimetrica ricognizione dell’area circostante. In uno dei palazzi di fronte, a un centinaio di metri di distanza, notò un bagliore sospetto». Poi affronta uno dei sempiterni quesiti della «Settimana Enigmistica» con il Signor Brando, uno dei personaggi più misteriosi d’Italia. Infine, fa il verso al messaggismo giovanilistico da telefonino: «Sai che non è affatto male la tua nuova foto profilo in bianco e nero?» dice lui. Lei risponde:
«Non sono io, è Liliana Segre da giovane». Anche qui lo spirito del tempo abbonda. I comici non fanno più ridere, mi disse Oreste Del Buono nel 1994 (lo segnai sull’agenda). Anche Lundini lì per lì sembra non far ridere. Ma state attenti, maneggiatelo con cura, perché riderete di brutto, a scoppio ritardato, magari nel posto e nel momento meno adatti a farlo. Lundini è una mina divagante. Voto da Cochi & Renato.