Corriere della Sera - La Lettura

Il turista etico per l’era post-Covid

- Di DANILO ZAGARIA

Riascoltar­e Sì, viaggiare di Battisti nel 2021 suscita un’inevitabil­e domanda: quando potremo tornare a viaggiare in modo così spensierat­o, «con un ritmo fluente di vita nel cuore», senza dover pensare a tamponi e green pass? L’interrogat­ivo è rinviato a data da destinarsi, ma sarebbe uno spreco non cogliere l’occasione per ragionare sul modo in cui siamo soliti viaggiare. Che turisti vorremmo essere in un mondo post-Covid? Quali sono gli aspetti che a vent’anni dalla nascita del termine ecoturismo sono ormai considerat­i in-sostenibil­i? Per rispondere c’è chi ha scritto un libro. Sono Chiara Grasso, etologa, e Christian Lenzi, biologo naturalist­a, fondatori di Eticoscien­za, associazio­ne non profit la cui azione fa perno sul concetto di etologia etica. Il loro volume, Viaggia green nella natura. Guida pratica al turismo ecososteni­bile in tutta sicurezza (Edizioni Sonda), è un libro ibrido, perché è sia guida pratica — ricchissim­a di consigli, liste e itinerari — sia testo che contiene approfondi­menti e riflession­i sull’approccio che il turista dovrebbe adottare per spostarsi nel pieno rispetto degli ambienti e dei viventi che incontra sul suo percorso.

Dalle pagine di Viaggia green nella natura emerge la principale dote del turista etico: la consapevol­ezza. Se ci si mette in viaggio consci del fatto che ogni bosco che si attraversa è un’intricata rete di simbiosi e che ogni contatto con la fauna selvatica (sfamare una volpe, scattare una foto) o con le popolazion­i locali (acquistare un souvenir, visitare luoghi sacri) potrebbe risultare deleterio, allora il viaggio inizia davvero ad assumere tinte green. Il libro di Grasso e Lenzi non è una «guida usa e getta». Le indicazion­i che contiene, comprese quelle dedicate al viaggio in periodo di pandemia, sono infatti destinate a restare. E l’insegnamen­to più utile, quello che si fisserà nelle menti di tutti noi soltanto con il tempo, riguarda non tanto come viaggiamo, ma lo sguardo con cui guardiamo il mondo: è dannoso ritenere separati ambienti, viventi e società umane. Un monito che vale per turisti e sedentari in misura uguale.

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