Corriere della Sera - La Lettura
Travolta dall’attualità a quarant’anni
Il romanzo in presa diretta di Olivia Laing, scritto nell’estate del 2017
«Ogni giorno sentiva qualcosa che si avvicinava. Se stava succedendo a qualcuno, trattandosi di una violenza indicibile, come poteva lei essere felice? Ecco la vera domanda dell’esistenza. Il fatto di sapere era una scheggia infilzata nella sua corporalità». La permeabilità ai fatti del mondo, la vulnerabilità di chi è informato e non riesce a porre un filtro tra sé e la realtà esterna, tanto più difficile nell’era dei social. Sono tra le chiavi di Crudo, dell’autrice e critica letteraria inglese Olivia Laing, romanzo dalla sensibilità fortemente contemporanea, scritto in presa diretta nell’estate 2017.
Uscito l’anno dopo nel Regno Unito e accolto come uno dei titoli della cosiddetta Brexlit (letteratura della Brexit), è ora tradotto dal Saggiatore.
Protagonista è la scrittrice Kathy, quarantenne come lo era allora Olivia Laing, anche lei inglese, anche lei in procinto di sposare un uomo più anziano (l’autrice si unì quattro anni fa al poeta Ian Patterson). Un doppio letterario, e non solo. Il personaggio è esplicitamente ispirato all’americana Kathy Acker (1947-1997), scrittrice punk e postmoderna, da cui la protagonista attinge il lato più anticonformista e provocatorio. L’esito è un personaggio sincero, originale, a cui piace «vivere un’adolescenza perpetua, senza doversi mai far carico di un’altra persona». Ma proprio nell’anno in cui i tweet di Trump e i negoziati per la Brexit le danno «l’impressione che le sia stata tirata via la terra da sotto i piedi», Kathy si confronta con una relazione duratura. Con le stesse inquietudini, la tentazione della fuga, i timori per la propria autonomia che spesso ancora si attribuiscono agli uomini ma possono essere di tutti. «Fammi imparare che l’amore è più di me», chiederà all’ormai marito nella seconda metà del romanzo. Privato e pubblico reagiscono. Anche l’incendio della Grenfell Tower a Londra, i suprematisti bianchi a Charlottesville, gli incendi in un’Europa sempre più calda entrano nel libro attraverso il pc della protagonista. «Il 2017, fuoco e fascismo, non l’avrebbe mai dimenticato, la prima stagione del suo matrimonio, l’essere approdata così tardi nella vita adulta, proprio mentre il mondo stava chiudendo i battenti».
Prima di Crudo Olivia Laing aveva già scritto apprezzate narrazioni di non-fiction (Gita al fiume, 2011: un percorso lungo l’Ouse, nel Sussex; Viaggio a Echo Spring, 2013, su autori e alcolismo; Città sola, 2016, sull’isolamento nella moltitudine di New York, tradotti dal Saggiatore). Già lì gli spunti autobiografici e la passione per figure come Virginia Woolf e Hopper si compenetravano con l’attitudine critica. Tanto più nel romanzo l’irrompere della realtà non fa scivolare Laing in un tono saggistico. Lo scongiura la sua stessa foga. Crudo è un libro breve, urgente: l’autrice ha detto di averlo scritto in sette settimane mentre i fatti accadevano. Se questo lo rende forse un’opera meno compiuta delle precedenti, è al contempo la sua forza. La stessa con cui siamo risospinti in quell’estate, che oggi assume una nuova luce al cospetto delle nostre vite, intime e collettive, nella stagione del Covid.