Corriere della Sera - La Lettura
Sogna i sogni di Fellini
Annuncio ufficiale ad agosto, inaugurazione a settembre:
(meglio ancora: per ospitare tutto l’universo del più grande regista italiano in dialogo con la storia, l’archeologia e l’arte. Molto, ma molto più di un «Amarcord»
Rimini come Bilbao. E il nuovo Museo Fellini (l’annuncio ufficiale è previsto per i primi di agosto, l’inaugurazione per settembre, Covid permettendo) come il Guggenheim progettato da Frank Gehry che dal 1997 (anno dell’apertura) ha letteralmente rivoluzionato (in meglio) l’universo e non solo lo skyline della città basca. Un museo-diffuso o una città museo capace di amalgamare simboli e spezzoni della Dolce vita ,di Amarcord o dello Sceicco Bianco con il Piero della Francesca del Tempio Malatestiano, con la Vanessa Beecroft, il Damien Hirst, il Carsten Höller del Part (il museo d’arte contemporanea nato dalla collaborazione tra il Comune e la Fondazione San Patrignano).
A fare da sfondo c’è la storia di una città che in qualche modo vuole assemblare «basso» e «alto», i bagni al mare (quella lunga tradizione ben riassunta nel motto «mattone-ombrellone») con gli archivi di uno dei maestri della cinematografia (nato proprio a Rimini il 20 gennaio 1920), la romanità dell’Arco di Augusto (28 a.C.) «con le visioni dei migliori talenti del nostro tempo» (cinema, moda, arte, teatro: da Wes Anderson in poi) chiamati a rievocare l’immaginario felliniano.