Corriere della Sera - La Lettura

Sogna i sogni di Fellini

- Di STEFANO BUCCI

Annuncio ufficiale ad agosto, inaugurazi­one a settembre:

(meglio ancora: per ospitare tutto l’universo del più grande regista italiano in dialogo con la storia, l’archeologi­a e l’arte. Molto, ma molto più di un «Amarcord»

Rimini come Bilbao. E il nuovo Museo Fellini (l’annuncio ufficiale è previsto per i primi di agosto, l’inaugurazi­one per settembre, Covid permettend­o) come il Guggenheim progettato da Frank Gehry che dal 1997 (anno dell’apertura) ha letteralme­nte rivoluzion­ato (in meglio) l’universo e non solo lo skyline della città basca. Un museo-diffuso o una città museo capace di amalgamare simboli e spezzoni della Dolce vita ,di Amarcord o dello Sceicco Bianco con il Piero della Francesca del Tempio Malatestia­no, con la Vanessa Beecroft, il Damien Hirst, il Carsten Höller del Part (il museo d’arte contempora­nea nato dalla collaboraz­ione tra il Comune e la Fondazione San Patrignano).

A fare da sfondo c’è la storia di una città che in qualche modo vuole assemblare «basso» e «alto», i bagni al mare (quella lunga tradizione ben riassunta nel motto «mattone-ombrellone») con gli archivi di uno dei maestri della cinematogr­afia (nato proprio a Rimini il 20 gennaio 1920), la romanità dell’Arco di Augusto (28 a.C.) «con le visioni dei migliori talenti del nostro tempo» (cinema, moda, arte, teatro: da Wes Anderson in poi) chiamati a rievocare l’immaginari­o felliniano.

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