Corriere della Sera - La Lettura
IL COVID RIDISEGNA L’INCONTRO ONLINE
Il sesso non è tutto, la connessione umana sì. Parola di Whitney Wolf Herd, amministratore delegato di Bumble, app di incontri che ha deciso di investire in servizi per la ricerca di relazioni platoniche. Miss Wolf Herd, ideatrice a soli 23 anni della più nota app di settore, Tinder, lo ha dichiarato all’agenzia Reuters: la pandemia ha cambiato tutto, anche il corteggiamento online. Lo confermano i dati del recente rapporto The Future of Dating is Fluid, firmato Tinder. Quello che è avvenuto nel 2020, scrivono gli autori, ci dice molto sulla prossima decade degli incontri amorosi, digitali e non. Più della metà degli utenti a livello globale, infatti, fa parte della Generazione Z, ha tra i 18 e i 25 anni e sta riscrivendo le regole del corteggiamento.
Non solo gli «amanti digitali» sono di più — circa il 15 per cento secondo Match Group, compagnia con il più esteso portafoglio di servizi nel settore — ma intrattengono conversazioni più lunghe del 32 per cento e sono più aperti al racconto delle fragilità. Nelle biografie degli utenti il termine «ansia» ricorre più spesso, si cercano più coccole e cresce l’interesse per attività creative da condividere al primo appuntamento di persona ( tra gli interessi più diffusi, il pattinaggio).
Infine, cambia anche il modo di affrontare i propri limiti. Per Tinder le persone sono più aperte a esperienze diverse, superando i tabù, e in cerca di relazioni con persone della stessa area geografica. Gli utenti, inoltre, sono più espliciti rispetto alla dichiarazione dei confini del proprio consenso. Secondo l’indagine Dating in a PostCovid World della società di ricerca YPulse, il 17 per cento di chi si incontra per la prima volta ha già sperimentato una conversazione via chat sul tema del rispetto e delle precauzioni, rendendo l’argomento più comune e facile. Insomma, dating online non è solo eros. Ma anche amicizia e intimità.