Corriere della Sera - La Lettura
LA LUMINOSA GRAVIDANZA
Che letteratura horror e letture psicoanalitiche della realtà abbiano un legame profondo, ce lo dimostrano innumerevoli opere, basti pensare a uno dei capostipiti del genere, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, o a classici moderni come Rosemary’s baby di Ira Levin e It di Stephen King. Tra i molti filoni dell’horror, però, pochi si erano azzardati a fare un tale accostamento con il cosiddetto orrore cosmico, il cui capostipite è il «sognatore di Providence», Howard Phillips Lovecraft. Potrebbe entrarci il fatto che i personaggi di Lovecraft hanno in genere psicologie solo abbozzate, ma quando si parla di orrore cosmico il pensiero va alla metafisica, più che alla psicoanalisi.
Le cose potrebbero cambiare dopo Corpo luminoso di Brooke Warra (sopra): la scrittrice americana, vincitrice del «Shirley Jackson» per il perturbante, in questa novella uscita originariamente in sole 130 copie numerate — e oggi tradotta da Valeria Salerno per Zona42 (pp.74, € 8,90), giovane casa editrice attentissima alla speculative fiction meno usuale — ci porta in un viaggio oltre i confini del weird per parlarci di gravidanza, maternità e famiglia — e del modo in cui l’inconscio si rapporta a esse — in un modo mai tentato prima, che finisce per essere agghiacciante e commovente.